L’accordo con i sindacati prima, la legge Finanziaria dopo, hanno previsto che ad accedere alla mobilità lunga possono essere 6mila lavoratori. Un limite che però è stato largamente superato dalle richieste presentate. Le domande arrivate al ministero del Lavoro hanno infatti toccato quota 12mila unità, esattamente 12.541.
In particolare circa 1.281 provengono da aziende in stato di insolvenza o imprese elettroniche «sottoposte a procedure concorsuali» dell’Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, e per le quali è stata ritagliata, sul totale, una quota di 1.500 posti. Le restanti 11.260 sono invece le domande che arrivano da imprese in crisi che quindi dovranno essere spalmate sui restanti 4.500 posti a disposizione. Una scrematura difficile, quella che dovranno effettuare i tecnici del Ministero, ma che potrebbe essere facilitata dall’apporto di nuove risorse. In ogni caso la partita si dovrà chiudere quasi sicuramente entro giugno, prima cioè che si apra l’altro fronte, quello del Dpef, dove eventualmente includere, o meno, nuovi impegni di spesa.
In questa fase preliminare, comunque, la parte del leone la fa la Fiat che chiede la messa in mobilità di due mila lavoratori.
Una domanda che fa leva sull’intesa, firmata il 19 febbraio scorso a Palazzo Chigi. Ma anche da parte Finmeccanica arrivano richieste per accompagnare alla pensione ben 1.500 lavoratori. Livelli di poco inferiori per l’Eni che, per Polimeri Europa, Syndial e Raffineria di Gela, chiede la messa in mobilità di circa 1.270 unità, mentre nell’area riservata alle società elettroniche del Sud arriva dalla Finmek, in grave stato di crisi e commissariata, la richiesta di oltre mille lavoratori.
Ma l’elenco del ministero è lungo: c’è Italtel che presenta la domanda per 300 operai mentre Alcatel supera i 700. Nel settore alimentare c’è Fiorucci che ne chiede circa 180. Da parte sua il gruppo Ericsson ha presentato una domanda per 300 operai, mentre oltre 200 sono le richieste di mobilità che arrivano dalla Tecnosistemi e più di 100 quelle presentate da Nuovo Pignone. Per il settore telefonico non mancano le domande della Sielte per circa 150 unità. Presenti anche le aziende tessili: La Perla ad esempio chiede la mobilità lunga per 250 lavoratori.
(continua)