(La Repubblica, 16 Maggio 2007)
ROMA – Botta e risposta tra governo e Corte dei Conti sulle spese pubbliche. Con i giudici contabili che ne segnalano l’aumento e il governo che si difende. “La spesa per i dipendenti pubblici sia cresciuta, a ritmi elevati, negli ultimi anni e il suo contenimento deve costituire una priorità delle politiche retributive, per gli effetti che si proiettano sulla finanza pubblica e sul sistema economico in cui è inserito il nostro Paese” ammonisce la Corte dei conti in una relazione sul costo del lavoro pubblico per gli anni dal 2003 al 2005. Ma il ministro della Funzione pubblica Luigi Nicolais replica secco: “Abbiamo fatto uno sforzo, non si può chiedere una performance migliore senza tenere conto l’aumento del costo della vita”.
L’affondo della Corte. Per la Corte l’incremento della spesa per le retribuzioni del personale pubblico in servizio, sia dei comparti statali che non statali e del personale in regime di diritto pubblico è stato del 12,8% tra il 2001 e il 2005, pari a 11.519,7 milioni di euro. Secondo la Corte all’aumento della spesa per le retribuzioni, tra l’altro, non coincide con una crescita del personale impiegato nel settore statale: tra il 2001 e il 2005, infatti, si è registrata una riduzione graduale delle unità in servizio (-2%), che erano di 2.027.526 nel 2001 e risultano essere 1.987.267 nel 2005. Nel settore non statale (servizio sanitario, enti locali, università etc), invece, si è verificato nel quinquennio un aumento dello 0,7%. Il dato complessivo del personale impiegato nella pubblica amministrazione registra tra il 2001 e il 2005 una “modesta riduzione” di circa 28mila unità. In particolare, sono cresciuti i contratti a tempo determinato, quelli di formazione, i rapporti di lavoro interinale, mentre il part time ha rallentato il ritmo di crescita. invece, la spesa per la dirigenza che ha registrato nel quinquennio un incremento del 17,4%, a fronte di un aumento della consistenza pari all’1,1%, con una crescita delle retribuzioni medie pari a circa il 13% “nonostante il consistente slittamento dei rinnovi contrattuali”.
Per quanto concerne poi la spesa complessiva del personale di magistratura è passata, nel periodo 2001-2005, da 924,5 milioni a 1,166 miliardi di euro, con un incremento percentuale pari al 26,2%. La spesa per retribuzioni dei professori e ricercatori universitari è cresciuta del 21,4%.
Quanto al personale della carriera diplomatica, la spesa complessiva per retribuzioni è aumentata nel quinquennio del 21% e nel contempo si registra una crescita della spesa per retribuzioni accessorie. Modesto l’incremento del personale appartenente all’aggregato corpi di polizia (circa l’1%), più consistente la riduzione di personale nelle forze armate che, nel periodo 2001-2005, è pari all’8,6%.
(continua)