Il sogno è un’automobile di grande cilindrata (che magari ti porti il più lontano possibile dal posto di lavoro). La realtà è un cellulare che ti rende sempre raggiungibile per chiamate lavorative (anche quando sei in vacanza). E’ la guerra dei benefit, quella emersa da un’indagine svolta da Adecco (multinazionale del lavoro temporaneo) sul mercato delle retribuzioni italiane. Interessante risulta proprio l’evidenziarsi di una netta differenza tra i benefit più diffusi e concessi dalle aziende del nostro mercato del lavoro (cellulare, pc portatile, buoni pasto) e quelli invece più desiderati (automobile, copertura spese mediche, previdenza integrativa) dai manager italiani.
«I benefit rispecchiano l’evoluzione della società — osserva Giorgio Veronelli, business line director di Adecco Finance & Legal —. Le persone non pensano più a pc, buoni pasto e telefonino come dei veri e propri benefit, perché vengono considerati strumenti di lavoro utili a soddisfare i “cosiddetti bisogni di prima necessità”. Al contrario i dipendenti cercano di inserire nel loro pacchetto retributivo vantaggi come la sicurezza di poter ovviare ad un problema di salute senza dovere ricorrere a risorse economiche proprie».
Più o meno le stesse richieste dei lavoratori italiani le hanno anche quelli del Nord Europa e degli Usa. Ma in quei mercati le forme di benefit più diffuse sono proprio le assicurazioni aziendali (sanitarie per il 33%) e le integrazioni pensionistiche (che raggiungono il 32%). (continua)