Ansa – 26 Maggio 2007
FIRENZE – Il governo stringe un “patto sulla famiglia”. Lo fa chiamando intorno a sé le forze politiche e della società civile, il parlamento, gli enti locali e le imprese. Un patto a medio e lungo termine, che vuole durare oltre una legislatura ed oltre l’attuale maggioranza, che prelude ad un nuovo interesse dello stato per la vita quotidiana delle persone.
Si chiude con questo grande ed ambizioso progetto la Conferenza nazionale della famiglia, voluta dal ministro Rosy Bindi, siglato dalla presenza del premier Romano Prodi – che oggi si è sottoposto ad un question time delle famiglie – e dall’intervento nei tre giorni di nove ministri. Rosy Bindi cita Giorgio La Pira per spiegare il suo piano: una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola per educare i figli, un ospedale dove curarsi, una chiesa dove pregare il proprio Dio.
A questo impegno ora guarda il paese ma soprattutto i circa 3 mila partecipanti della Conferenza che hanno messo nero su bianco le proprie richieste; guarda la Chiesa che anche oggi è stata presente con il vescovo ausiliario dell’arcidiocesi di Firenze, mons. Claudio Maniago; guardano le organizzazioni del Family Day giunte qui con tante aspettative, qualcuna delusa. L’annunciata protesta dei gay e delle coppie di fatto è stata rispettata. Rappresentati della Lega famiglie di fatto sono riusciti ad entrare ed hanno esposto cartelli contro Bindi. Le associazioni gay hanno manifestato all’esterno. (continua)