La fabbrica cambia carattere, dimensioni e aspetto, ma resta ancora un ambiente attraente per certi giovani ingegneri e per alcuni laureati scientifici. E la porta degli stage può essere la via giusta per avviare la carriera nelle aree aziendali della produzione.
IL POLITECNICO – «Negli anni – sostiene Gabriella Rega, responsabile del servizio stage del Politecnico di Milano – la domanda di laureati a cui proporre esperienze di tirocinio in fabbrica ha continuato a svilupparsi. La richiesta è però polverizzata, distribuita tra la miriade di aziende medio-piccole. Quindi pochi stagisti richiesti dalla singola impresa, ma in numero complessivamente elevato se si considera la domanda totale». In particolare sono raddoppiate le offerte di tirocini per gli ingegneri gestionali, richiesti soprattutto per l’ottimizzazione del processo di produzione e per la logistica interna delle diverse fasi che portano alla produzione. Sempre alta rimane la richiesta di ingegneri meccanici, chimici ed elettronici mentre aumenta l’interesse per gli ingegneri informatici, sempre più coinvolti nello studio e nello sviluppo di programmi per interventi di modernizzazione organizzativa. Negli stabilimenti inizia a svilupparsi anche la domanda di neoingegneri ambientali, a cui proporre progetti di stage sulla gestione e smaltimento dei rifiuti e sul controllo dell’inquinamento. Aumentano anche le occasioni per i laureati in ingegneria dei materiali e dell’automazione.
LA BOCCONI – Ma la vita di stabilimento non è solo per gli ingegneri. «Il 6% dei nostri stagisti – conferma Alessandro Ciarlo, responsabile dell’ufficio stage dell’università Bocconi – viene inserito negli stabilimenti per seguire progetti di programmazione della produzione, di logistica e di organizzazione in generale. E’ una richiesta destinata a svilupparsi, perché i laureati in economia offrono, rispetto ai profili tecnici, il vantaggio di una visione più globale delle problematiche aziendali e degli impatti della produzione con queste».
L’UNIVERSITA’ DI PARMA – Se dalle grandi città si passa alla provincia le prospettive di stage in produzione restano buone. «Soprattutto per i laureati in scienze e tecnologia alimentare – spiega Doretta Fava del servizio orientamento post laurea dell’università di Parma – ma anche per i chimici, richiesti nel controllo, ricerca e sviluppo degli alimenti. E interessanti sono anche le occasioni per le lauree in scienze e tecnologie del packaging, per le quali la domanda supera l’offerta. All’interno delle aziende farmaceutiche, poi, si cercano laureati in chimica e tecnologie farmaceutiche da destinare ai laboratori. Inizia infine a svilupparsi anche la richiesta delle aziende per i laureati in scienze ambientali e del territorio, che finora si inserivano soprattutto nelle realtà pubbliche e nelle società di consulenza».
Fonte: Corriere della Sera, Lavoro e carriere, 30 maggio 2007 – www.corriere.it