Volete mettervi in proprio e siete alla ricerca di un socio? Sbadati, ce l’avete già! Si chiama Stato e incamera il 52% dei proventi. Rispetto a un socio classico c’è una sola differenza: non mette capitali e non lavora. Si limita a intascare il 52% dei proventi.
E’ quanto emerge da un’analisi condotta dall’Agenzia delle Entrate, e quale fonte più autorevole per dircelo? Tempo fa sentivo un’intervista a Briatore fatta da Lucia Annunziata (che accoppiata, non ho potuto perdermela!) in cui Briatore affermava l’impossibilità di fare impresa in Italia. Briatore spiegava che nel Regno Unito la pressione fiscale sulle imprese è del 33% mentre in Italia si aggira sul 50%, lo diceva almeno un anno prima dell’Agenzia delle Entrate e senza spendere miliardi in studi di settori e impiegati statali che trascinano le loro giornate sugli studi di settore.
Bersani può liberalizzare quello che vuole, ma se il 50% dell’incasso bisogna darlo all’Agenzia delle Entrate, c’è poco da commiserare i giovani che non hanno spirito imprenditoriale e che nonostante le liberalizzazioni non si mettono in proprio. Insomma, chi è che vuole lavorare per mantenere un nullafacente?
Scrive Paolo Baroni su La Stampa di oggi: La vera novità dell’analisi condotta dall’Agenzia delle entrate riguarda però la possibilità di calcolare la pressione fiscale effettiva, un dato che consente di verificare se la riduzione della pressione sia imputabile a una riduzione del carico fiscale determinato dalle leggi o se sia il risultato di un aumento dell’evasione. Nel 2002, ad esempio, si è assistito a una riduzione del carico fiscale legale, non colto tramite la pressione fiscale apparente rimasta stazionaria, poiché associato a un recupero di evasione (si riduce il carico fiscale di chi paga le tasse, perché si amplia la base di quelli che le pagano). Nel 2003, è invece accaduto l’inverso: e il carico fiscale sugli «onesti» è aumentato di più di quello apparente. Nel 2004, la pressione fiscale apparente è invece scesa di più di quella reale: questo significa che una parte della riduzione del peso fiscale era il prodotto di una nuova impennata dell’evasione. La pressione fiscale è cresciuta fino al 1997 per poi calare leggermente e stabilizzarsi: intorno al 42-43% quella apparente, mentre quella effettiva oscilla sul 51-52%.
In pratica, se decidete di mettervi in proprio, i manuali e molti consulenti vi diranno di calcolare il 33% di uscita in tasse e oneri vari (inps, camera di commercio ecc.). In realtà vi troverete a pagare circa il 50% di quello che guadagnate, quindi è meglio metterlo nel budget da subito.