Questo libro era un po’ che volevo segnalarlo ma me lo dimentico sempre sul comodino. Me lo sono dimenticato lì anche oggi, quindi pesco a caso dal sito che l’ha partorito, bellissimo come il libro. Sono ritratti brevissimi, epigrafici, tra il poetico e l’umoristico di personaggi esistenzialmente precari affidati alla carta con uno stile unico e mai banale. Continuo a rileggere e non mi ha ancora stancato. Sono convinto che Calvino avrebbe voluto scriverne almeno la prefazione. Epigrafica, ovviamente.
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Augusto
-“Mi ami?”
-“Certo.”
[Augusto che immagina come sarebbe dire “se decidere di rinunciare a una vita di storie vuote ma eccitanti per l’avvento di inequivocabili ragioni anagrafiche è amare, si, ti amo.”]
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Renzo
Renzo ha un locale da ballo né bello né brutto, ma grande, in periferia. Ogni anno chiama lo stesso catering più cattivo che buono, e scrive lui stesso il menu del cenone di San Silvestro che andrà sui flyer, godendo dell’abuso di aggettivi e sostantivi: ogni sapore toscano è antico, ogni tagliere una fantasia, ogni vassoio un trionfo, ogni salsa o crema è dello Chef, tutto quello per cui non trova una parola va a finire che è imperiale. Ogni anno Renzo si soprende molto di fare il pieno, e ridacchia sotto i baffi, spuntati cortissimi per l’occasione.
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Duilio
Poche cose sono più brutte di cercare di salire sul carro del vincitore ed essere spinto giù a pedate.
(quest’ultimo, lo ammetto, è uno dei miei preferiti!)
Cosa aspettate? Vanni Santoni, Personaggi precari, Unwired Media, collana Scrittomisto, 2007, 111 p., brossura, € 7,90 (è un prezzo da precari, dai 😉 )