Ancora una volta hanno preso i dati che gli interessavano, li hanno infiocchettati e ce li hanno serviti su un cuscino di velluto.
Le paghe degli europei crescono, dicono. Addirittura alcuni telegiornali e radiogiornali hanno riportato la crescita del 5,6% come crescita italiana.
Prendiamoci pure in giro, prego. Ma signori giornalisti, avete una vaghissima idea di quello che sarebbe una REALE crescita del 5,6% degli stipendi?
Vediamo di ridimensionare questa ennesima bufala con qualche dato concreto.
Il tasso di crescita del 5,6% è uno dei tanti dati forniti dall’Eiro (Istituto europeo sulle relazioni industriali) nel suo ultimo rapporto e presentato lo scorso 9 luglio a Dublino.
Dallo stesso rapporto si evince però che l’evoluzione è positiva soprattutto per merito dell’andamento dei contratti nei nuovi paesi membri. Infatti le retribuzioni dei lavoratori dei paesi dell’Est Europa, appena entrati, sono in netta salita mentre rimangono ferme quelle di Italia, Germania, Olanda e Spagna e in generale le retribuzioni di tutti i paesi già membri. Il fenomeno di adeguamento era previsto ed è assolutamente nella norma, è necessario che diminuisca la distanza retributiva tra vecchi e nuovi membri.
Discorso diverso invece per paesi come La Grecia che mostra un positivissimo incremento ma della metà di quanto titolano i telegiornali ( +2,6% ) mentre la Germania è in calo con un – 0,1%, cosa che sembra non interessare a nessuno. Guardando sempre il rapporto dell’Eiro, in Italia il dato è abbastanza confortante, le retribuzioni nel 2006 sono cresciute nominalmente del 2,8 %, meno del 2005 (3,1%) ma comunque in crescita. Ma non si parla comunque di 5,6%, non scherziamo.
Rimane il fatto che nessuno dei vecchi stati membri ha registrato una crescita del 5,6%, sarebbe fenomenale o dovrebbe corrispondere a un’inflazione altissima. Infatti guardacaso la nazione dove si è registrato il picco più elevato è la Lettonia (+22,8 %). E non è uno dei vecchi stati membri. Seguono poi Lituania (+19,9 %), Estonia (15,7%), Romania (+12,1%) e Bulgaria (+9,6%). Vecchi stati membri? Nessuno.
Chissà perché a me sembra più preoccupante il calo della Germania e me ne batto se la Lituania fa + 19,9%…
Dal rapporto Eiro si evince anche che nei dieci nuovi paesi membri il tasso di crescita nominale nel 2006 è stato dell’8,8%.
Questo dato portato a far media con il tasso di crescita più basso degli altri paesi membri, ha fatto titolare ai soliti giornalisti-straccivendoli-ignoranti una crescita degli stipendi del 5,6% in tutti gli stati europei.
Per curiosità, il vostro stipendio è cresciuto del 5,6% o come il mio non è ancora stato informato di questa ennesima bufala? 😉