A settembre, quindi tra soli 15 giorni, saremo invasi da nuove offerte di lavoro, nuovi master e nuove offerte di stage. Lo stage, che è ormai diventato una tappa obbligata post-laurea ed è sempre più presente anche dopo il diploma, non viene sempre scelto valutando le reali possibilità di un futuro riutilizzo delle competenze che si vanno ad acquisire e per questo motivo si rivela poco utile nelle successive ricerche di lavoro. A tal proposito riportiamo un interessante e breve guida di Luisa Adani apparsa su Il Corriere della Sera, che fornisce le principali linee guida su come scegliere uno stage.
SCEGLIERE UNO STAGE DAVVERO EFFICACE
L’esperienza pratica vissuta in uno studio o in un’azienda, grande o piccola che sia, è un passo importante per familiarizzare con un settore o una funzione e per poter così focalizzare il proprio progetto professionale, anche in considerazione delle proprie caratteristiche e aspirazioni.
Per quanto riguarda la possibilità che questo si traduca in una offerta di collaborazione, è bene non sperarci troppo. Questo aspetto non ne diminuisce automaticamente la qualità, almeno non per tutti.
Infatti, se per alcuni si tratta semplicemente di un “prezzo da pagare” per trovare una sistemazione più o meno stabile, per altri è invece l’occasione per incuriosirsi sul lavoro e valutare se l’area in cui si desidera inserirsi li corrisponde davvero oppure è meglio invertire la rotta. Conviene allora cercare di trarne il massimo sia per quanto riguarda lo sviluppo delle capacità sia per quanto riguarda la rete di conoscenze.
E se proprio si scopre che non fa per sé o che si tratta di una esperienza poco formativa, conviene contattare il proprio tutor e candidarsi per altre esperienze.
Importante quindi non solo fare uno stage (in alcuni casi, e sempre più in tendenza, sarà obbligatorio), ma saperlo scegliere in coerenza ai propri obiettivi e alle proprie capacità sforzandosi di identificare gli ambiti in cui può essere più interessante maturare esperienze oppure verificarsi.
Prima di candidarsi, conviene riflettere sugli obiettivi che spingono a farlo:
– voglio fare una esperienza per valutare meglio lo sbocco naturale che mi offre la mia provenienza universitaria e scolastica?
Oppure:
– per capire meglio se sono adatto al settore che mi interessa?
– per trovare una occupazione stabile?
O addirittura:
– per modificare il mio percorso di studi?
Importante, quindi, valutare l’azienda, ma ancora prima il settore, la funzione e i precisi contenuti del progetto di stage.