Dopo il grande numero degli infortuni degli anni ’60 – ’70 dovuti al boom economico, dalla fine degli anni 90 si assiste ad una tendenziale diminuzione del fenomeno infortunistico; contrariamente, aumentano gli infortuni degli extracomunitari che dal 2001 al 2004 passano da circa 70.000 a 111.000 eventi; cosi come aumenta il numero di infortuni dei cosiddetti lavoratori atipici (interinali, somministrati, a progetto, o come dir si voglia), che nel giro di un paio d’anni raddoppiano passando da 11.000 a 20.000.Ecco una serie di FAQ per conoscere meglio i propri diritti in materia di sicurezza sul lavoro.
Lavoro in nero: cosa posso fare se mi faccio male sul lavoro?
Se lavori in nero, ovviamente, non sei assicurato nè all’INPS –Istituto Nazionale della Previdenza Sociale – (contributi per la pensione) nè all’INAIL (Istituto Nazionale contro gli Infortuni e le Malattie professionali). Questa condizione ti espone, riguardo al problema degli infortuni, a non aver nessun tipo di tutele.
Sappi che comunque in Italia c’è “l’automatismo delle prestazioni” e cioè: se tu hai subito in infortunio puoi dichiarare che il fatto è successo sul lavoro dando
tutti i dettagli sul tuo Datore di Lavoro e sul come è avvenuto l’incidente. È chiaro che, a questo punto l’INAIL farà un indagine conoscitiva attraverso i
suoi ispettori e se verificherà che effettivamente si è trattato di un incidente sul lavoro, tu avrai diritto a tutte le tutele previste.
Sono parzialmente in regola e se mi accade un infortunio?
Le ripercussioni di questa tua condizione di “parziale regola” ricadono in particolar modo sulle prestazioni a cui hai diritto. È chiaro che se sei in regola per 4 ore al giorno e ne lavori invece 8, l’INAIL calcolerà tutte le indennità sul salario dichiarato e non su quello percepito. Ancora una volta se decidessi di uscire da questa situazione irregolare, dichiarando la verità sulle tue reali condizioni lavorative, l’INAIL, una volta accertata la veridicità delle tue affermazioni, erogare le prestazioni per intero.
Ho accettato un lavoro a progetto e vorrei sapere come assicurarmi contro gli infortuni sul lavoro
Devi pagare un parte del premio assicurativo all’Inail ; infatti contrariamente a quanto accade per la generalità dei lavoratori dipendenti, nel caso di contratti di collaborazione a progetto il premio viene ripartito per 1/3 a carico del lavoratore e 2/3 a carico del Datore di Lavoro.
Ho un contratto di collaborazione a progetto e alcuni mesi fa ho subito un infortunio per il quale sono stato 40 giorni a casa. Ho diritto alla indennità Inail?
Si, il fatto che tu abbia un contratto a progetto non comporta differenze rispetto alla generalità dei lavoratori dipendenti, semprechè tu e il tuo committente abbiate versato i premi all’Inail. Dal 4° giorno successivo all’evento quindi, per i giorni che sei stato sotto infortunio, dovrai ricevere dall’Inail una indennità pari al 60% della tua retribuzione.
Nel cantiere dove lavoro mi sono fatto male alla testa perché non avevo l’elmetto protettivo.
Il tuo Datore di Lavoro ha l’obbligo di fornirti tutti i mezzi di protezione necessari per la tua incolumità (guanti, scarpe antinfortunistiche, elmetti, tappi antirumore, ecc.) e tu hai l’obbligo di usarli. Queste norme generali valgono per tutti i lavori che espongono ad un qualsiasi rischio.
Sappi comunque che l’INAIL dovrà comunque riconoscere e risarcire l’infortunio anche se tu non indossavi nessun indumento protettivo.
C’è stato un infortunio sul lavoro e come rappresentanze sindacali abbiamo subito segnalato il caso all’Inail. E’ sufficiente per avere la giusta tutela?
Bene avete fatto ad attivarvi direttamente con l’Inail; se nella vostra azienda esiste un Rappresentante dei Lavoratori alla Sicurezza (RLS), sarà opportuno informarlo. va comunque immediatamente informato anche il datore di lavoro perché è poi lui quello obbligato a denunciare all’Istituto assicuratore l’evento, entro 2 giorni da quello in cui ne ha avuto notizia.
L’obbligo sussiste comunque per i casi di infortunio che risultano non guaribili entro tre giorni, perché per gli infortunio lievi (sotto i tre giorni) vi è solo l’obbligo di registrazione nel “registro infortuni”. Dovrà comunque essere anche l’Inail ad attivarsi per chiedere al datore di lavoro la compilazione del modulo di denuncia di infortunio. Va infine ricordato che le Aziende Sanitarie Locali (ASL) hanno, tra i loro compiti, anche quello della sorveglianza sulle condizioni lavorative.
L’infortunio sul lavoro e le prestazioni in dettaglio
Il giorno dell’infortunio ti verrà pagato per intero dal Datore di Lavoro, anche nel caso in cui tu avessi appena iniziato il lavoro. Anche i successivi 3 giorni ti verranno retribuiti dal tuo Datore di Lavoro ma nella misura del solo 60% della tua retribuzione, salvo che il tuo contratto non preveda un miglior trattamento economico.
Dal quarto e fino al 90° giorno di assenza è l’INAIL che ti pagherà un’indennità pari al 60% della tua retribuzione media giornaliera.
Dal 91° giorno l’indennità sarà pari al 75% della retribuzione.
Sappi che l’INAIL paga anche i giorni festivi e che ti indennizzerà fino a guarigione clinica del tuo infortunio senza nessun altro limite temporale.
Il diritto ad una prestazione Inail sorge allorché si realizza una percentuale minima di invalidità permanente causata da un infortunio sul lavoro o da una malattia professionale. La valutazione del danno avviene in base ad una Tabella delle menomazioni dell’integrità psico fisica; per ciascuna delle menomazioni elencate è indicato il grado di invalidità.
Le percentuali di inabilità che danno diritto alle prestazioni Inail Solo dal 6% e fino al 15% si ha diritto ad un indennizzo in capitale (danno biologico).
Dal 16% di invalidità in poi invece si ha diritto ad una rendita mensile. Sappi che l’INCA è a tua disposizione per controllare ed eventualmente ricorrere contro qualsiasi decisione dell’INAIL che si dovesse ritenere non corretta.
Si può chiedere all’INAIL la revisione delle condizioni di salute anche se non si fosse raggiunto il 6% di invalidità
La causa violenta, l’occasione di lavoro e l’infortunio in itinere
La causa violenta è una delle condizioni per il riconoscimento di un infortunio sul lavoro, ed è rappresentata da un fatto esterno che agisce con rapidità e da
cui dipende o deriva la lesione. Ogni aggressione, quindi, che dall’esterno danneggia l’integrità psico-fisica del lavoratore.
Si dice che l’infortunio è avvenuto in occasione di lavoro quando è il lavoro a determinare il rischio di cui è conseguenza l’infortunio stesso; pertanto non è sufficiente né necessario che questo sia avvenuto in orario di lavoro e sul luogo di lavoro.
L’l’incidente che accade durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello di lavoro – infortunio in itinere – è tutelato dall’INAIL, così come quello che accade durante il normale percorso che collega due luoghi di lavoro quando si hanno più rapporti di lavoro; o durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di lavoro a quello di consumazione dei pasti, nel caso in cui non sia presente la mensa aziendale.
L’INAIL, Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, assicura i lavoratori che svolgono attività a rischio. L’assicurazione, obbligatoria per tutti i datori di lavoro che occupano lavoratori dipendenti e parasubordinati nelle attività che la legge individua come rischiose, tutela il lavoratore contro i danni derivanti da infortuni e malattie professionali causati dalla attività lavorativa.
Per il riconoscimento dell’infortunio e della malattia professionale è importante rivolgersi al Patronato INCA. I suoi medici legali e del lavoro e i suoi operatori offrono tutta l’assistenza e la consulenza necessaria per ottenere dall’Inail, nella misura corretta, le prestazioni economiche e sanitarie.
Gli Uffici del Patronato Inca sono presenti in tutta Italia. Per conoscere l’indirizzo della Sede più vicina è possibile consultare il sito www.inca.it o chiamare il numero verde 848 – 854388 Attivo nei giorni feriali dalle 14 alle 18 al costo di una telefonata urbana.
Fonte: CGIL, INCA Nazionale