Incendi, furti, malattie, virus informatici che bloccano il lavoro: ogni impresa ha i suoi rischi sempre in agguato. Valutarli e prevenirli è il compito del risk manager.
Per tutti gli episodi che nella vita si spera non succedano mai, c’è comunque una “rete” di polizze assicurative per coprire danni e rischi. E, alle spalle, un lavoro dalle molte sfaccettature. Il risk manager fa difatti un lavoro trasversale che tocca tutti i comparti di un’azienda, per aiutarla a far fronte a ogni tipo di inconveniente, piccolo o grande, e a prevenirlo.
Nel comparto assicurativo, si aprono diverse posizioni correlate: si va dall’agente, l’intermediario che opera per conto di una società e che cura l’iter delle polizze, al broker, che opera nell’interesse del cliente, anziché per conto di una compagnia di assicurazione; dal consulente, un libero professionista privo di vincoli contrattuali con imprese assicurative, al promotore finanziario, dipendente o collaboratore di una società di intermediazione mobiliare. Tra le nuove figure c’è anche l’esperto in sistemi informativi, visto che le aziende necessitano sempre maggiormente di servizi online sicuri per i loro clienti.
Dopo aver eliminato i rischi, o almeno cercato di minimizzarli, il risk manager dà
consigli all’azienda su come gestirli. Al proprio interno, o trasferendoli a terzi. Per esempio a una compagnia di assicurazioni. Un altro compito importante del risk manager, infatti, è quello di individuare polizze assicurative o eventuali coperture finanziarie appropriate per far fronte a perdite e danni.
Secondo dati di Ania, Associazione Nazionale Imprese Assicurative, riferiti al 2004, i laureati rappresentano circa il 30 per cento del totale dei dipendenti nel mondo assicurativo e le materie più richieste sono Economia, Giurisprudenza e Scienze Statistiche.
Per diventare agenti di vendita occorre sostenere un esame di idoneità presso l’Autorità di vigilanza (www.isvap.it), per poi essere iscritti in un apposito registro e ricevere mandato da parte di una o più imprese.
La professione si articola in tanti diversi profili. Si va dallo specialista in risk engineering, esperto in problemi industriali, al financial risk manager, più orientato agli aspetti finanziari, fino all’enterprise risk manager, incaricato della gestione globale dei rischi aziendali. Tutti sono accomunati dalla capacità di gestione dei pericoli per un’impresa, dalle polizze assicurative ai contratti, dalla sicurezza sul lavoro alla prevenzione di eventi che possono alterare l’equilibrio economico.
Non esiste un percorso di formazione standardizzato. Chi vuole intraprendere la professione può seguire i master e corsi di specializzazione e perfezionamento post laurea che si sono diffusi sempre di più negli ultimi anni.
La laurea, generalmente in Ingegneria, Economia o Statistica, è importante, sebbene non indispensabile. Quello che conta, infatti, è la predisposizione individuale a riconoscere e saper gestire il rischio, un’attitudine che non si impara solo sui libri.
E, per chi crede nella formazione, esistono numerosi seminari di aggiornamento organizzati dall’Anra, l’Associazione nazionale dei risk manager e responsabili assicurazioni aziendali che rappresenta la categoria.