Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa a firma del Coordinamento Ricercatori Precari dell’Università di Ferrara che in modo sintetico quanto chiaro mette in luce tutti i dubbi e le pecche del comportamento piuttosto oscuro tenuto ultimamente dal Ministero dell’Università in tema di concorsi per posti da ricercatore. In particolare lascia molto perplessi il fatto che il Ministero, tramite una banale nota ministeriale, voglia far attuare una diversa procedura concorsuale tra i posti da ricercatore cofinanziati dal Ministero e quelli finanziati esclusivamente dagli Atenei, concorsi peraltro già banditi.
Si tratta quindi, chiede perentoriamente il Coordinamento Ricercatori Precari dell’Università di Ferrara, di un macroscopico errore giuridico “oppure bisogna sospettare che il presunto “mero errore materiale” sia in realtà un escamotage per giustificare un dirottamento del budget “ordinario” degli Atenei sui passaggi di carriera ad associato e ordinario aperti straordinariamente con il Decreto Legge 31.12.2007 n° 248 (“c.d. milleproroghe”) attualmente in procinto di essere convertito” ?
Sarebbe auspicabile un comunicato da parte del Ministero che facesse chiarezza su note e procedure concorsuali, ma soprattutto sarebbe auspicabile un comportamento retto e univoco per tutti i concorsi, perlomeno aderente ai decreti legge già in vigore. L’Università da sempre è uno dei più grandi ricettacoli di raccomandazioni e clientelarismi ma così è veramente eccessivo e oseremmo dire anche plateale. Se non altro, almeno in questa occasione c’è finalmente qualcuno che protesta!
Di seguito il comunicato.
Università e Ricerca: l’ ennesimo “pasticciaccio brutto” di Piazza Kennedy 20!
Ancora una volta il comportamento del Ministero dell’Università lascia esterrefatti per approssimazione e superficialità. Dopo solo sei giorni dalla emanazione della nota prot. 396 del 5.02.08, il Ministero, con una nuova nota ministeriale, sembrerebbe voler obbligare gli Atenei italiani ad applicare per i concorsi da ricercatori banditi attraverso finanziamenti ordinari (i.e. con risorse proprie degli Atenei), un DM mai pubblicato, duramente criticato dalla Corte dei Conti e tutt’ora al vaglio della magistratura contabile.
Risulta poi del tutto oscuro, almeno a parere di chi scrive, in virtù di quale singolare principio giuridico il Ministero ritenga di poter introdurre una diversa procedura concorsuale tra i posti da ricercatore cofinanziati dal Ministero e quelli finanziati esclusivamente dagli Atenei, pur essendo entrambi già banditi!
La nota ministeriale datata 5 febbraio 2008 chiariva, infatti, che per i concorsi a ricercatore, sia quelli “cofinanziati” sia quelli su fondi interamente di ateneo, si potevano «emanare i relativi bandi di reclutamento nel termine perentorio del 31 marzo 2008». Per tutti questi concorsi si sarebbero dovute applicare le procedure della “legge 3 luglio 1998, n. 210” (Legge Berlinguer). Alla suddetta nota è seguita quella datata 8 febbraio 2008 la quale invece «precisa che, per mero errore materiale, al quarto periodo della nota stessa il termine del 31 marzo 2008», riferito alle procedure ordinarie di reclutamento dei ricercatori, va sostituito con il termine del «7 dicembre 2007». In altre parole, i concorsi su fondi interamente di ateneo sarebbero stati bandibili solo entro il «7 dicembre 2007», data di emanazione (n.b. non di entrata in vigore!) del fantomatico nuovo Regolamento dei concorsi a ricercatore. E’ tuttavia da notare che tale Regolamento, non avendo ancora terminato il suo iter e non essendo ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (e quindi entrato in vigore) risulta assolutamente privo di qualsiasi efficacia.
Per cui a tale nota ministeriale non può essere attribuito alcun effetto sospensivo o addirittura derogatorio rispetto alla vigenza della “legge 3 luglio 1998, n. 210” (Legge Berlinguer). Tale legge è, a tutti gli effetti, l’unico provvedimento al quale fare riferimento in materia di concorsi universitari per concorsi a ricercatore. Qualsiasi bando ufficialmente pubblicato in gazzetta anche dopo la data del 7 dicembre 2007 deve quindi essere regolamentato secondo quanto stabilisce la legge Berlinguer!! Qualsiasi diversa interpretazione, non solo sarebbe un macroscopico errore giuridico, ma getterebbe il sospetto che il presunto “mero errore materiale” sia in realtà un escamotage per giustificare un dirottamento del budget “ordinario” degli Atenei sui passaggi di carriera ad associato e ordinario aperti straordinariamente con il Decreto Legge 31.12.2007 n° 248 (“c.d. milleproroghe”) attualmente in procinto di essere convertito. Anche il recente comunicato stampa del Sottosegretario Modica non fa altro che aggiungere confusione a confusione evitando artificiosamente di affrontare l’abbaglio che sta alla base di questa paradossale situazione.
Se il nostro è ancora uno stato di diritto, la gerarchia delle fonti normative dovrà pur avere ancora qualche valore anche e soprattutto al civico 20 di Piazza Kennedy!
Coordinamento Ricercatori Precari dell’Università di Ferrara
RNRP — Nodo di Ferrara – www.unipre.net
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