36 miliardi è quanto verrà stanziato per la manovra che Brunetta ha chiamato “correttiva strutturale”. 10 miliardi l’anno per tre anni, dal 2009 al 2011, su quanto già pianificato dal governo Prodi e dalla Ue per arrivare al pareggio di bilancio nel 2011. In mezzo a tutte queste cifre, una delle proposte più interessanti insieme a quelle già annunciate nei giorni scorsi è la possibilità di chiedere una aspettativa non retribuita per provare ad aprire un’attività in proprio .
In questo momento infatti i dipendenti statali possono chiedere un’aspettativa ma non conciliare il contratto pubblico con una partita iva o un’altra attività, cosa che gli impedisce di fatto di fare il “grande passo” se non licenziandosi, cosa che ovviamente non fa quasi nessuno. Con la riforma di Brunetta invece, potranno chiedere un periodo di aspettativa non retribuita per avviare la propria attività.
I vantaggi sono molteplici : da parte della Pubblica Amministrazione ci saranno più persone che decideranno volontariamente di uscire dal numero dei lavoratori in esubero, mentre da parte dei lavoratori oltre al vantaggio di poterlo fare alla luce del sole, ci saranno benefit immediati. Pensiamo per esempio all’ottenimento di un fido bancario, garantito da uno stipendio nella PA nel caso l’attività non andasse a buon fine.
Insomma, volete aprire un bar a Rio, un ristorante italiano a Tokyo o fare il progettista a Roma? Avete un avete un anno per provarci 😉