Martedì 17 giugno, un’ora di sciopero chiesta dai metalmeccanici (Fim, Fiom e Uilm) per ricordare le tante, troppe, vittime del lavoro di quest’ultimo periodo. Solo ieri due carpentieri sono precipitati da un’impalcatura di venti metri a Settimo Milanese, sprovvisti di parte del materiale antinfortunistico che li avrebbe salvati. Sempre ieri un altro operaio cade in condizioni simili alla centrale Enel di Settimo Imerese. Anche per lui, il rispetto delle norme antinfortunistiche sarebbe stato la salvezza. Alcuni sono operai senza permesso di soggiorno, assoldati da caporali a giornata, altri sono regolarmente assunti, da enti come Enel che hanno tutti i mezzi e le possibilità per vigilare sul rispetto delle norme antinfortunistiche.
Così si torna a parlare di nuovo di un piano straordinario sulla sicurezza. Un altro. Ma forse basterebbe un piano di controllo, perché vengano rispettate le norme già esistenti. Sarebbe sufficiente per fermare questo stillicidio quotidiano.