Prendono il via le selezioni per il Jpo Programme delle Nazioni unite, ovvero il programma di esperti associati e giovani funzionari delle organizzazioni internazionali, iniziativa finanziata dal ministero degli Esteri che permetterà loro di occuparsi della realizzazione di progetti ed iniziative di cooperazione tecnica nei paesi in via di sviluppo.
Possono partecipare i laureati che non abbiano superato i 30 anni e che abbiano un’ottima conoscenza della lingua inglese. Il limite viene esteso a 33 anni per i laureati in medicina e chirurgia.
I giovani funzionari saranno inseriti in attività di cooperazione tecnica delle organizzazioni internazionali sia nell’ambito di progetti localizzati sia a livello centrale. Tra le organizzazioni che negli ultimi anni sono state coinvolte dal Jpo Programme, oltre l’Onu e l’Unione europea, la Fao, l’Unicef, l’Unesco, l’Oms, L’Ifad e l’Ocse. Le figure professionali ricercate sono di diversa natura e possono andare da quelle più generiche come il giurista e l’economista a quelle con una specializzazione più definita come esperti in ambiente, esperti in alimentazione o nei diritti umani e economia dello sviluppo.
Il programma ha preso il via ai primi degli anni ’60 per incoraggiare la collaborazione, finanziata dai paesi di origine, di volontari di alto profilo per le iniziative e i progetti di cooperazione e sviluppo. L’Italia è entrata nel programma nel 1973 e nel 1984 è stato siglato un accordo con la Commissione europea che ha ratificato l’assegnazione di esperti italiani alle delegazioni della Commissioni in paesi associati e partner.
Tra gli italiani che prendono parte al Jpo Programme ora ci sono soprattutto donne. Nel periodo che è andato dal 1973 al 1981 le donne erano solo il 20 per cento mentre tra il 1999 e il 2004 hanno raggiunto il 57,9 per cento. E spesso le donne sono quelle in possesso di maggiori titoli di studio. Se si guarda nel complesso ai titoli di studi dei partecipanti, si scopre ad ogni modo che il 23,4 per cento provengono da Scienze Politiche e il 16,1 per cento da studi economici. Nel tempo, inoltre, è cresciuta significativamente la quota di chi è in possesso di un secondo titolo di studio passando dal 8,9 per cento al 28,9 per cento.
Va anche detto che degli italiani che hanno partecipato alle selezioni degli anni scorsi, molti avevano già accumulato un’esperienza in attività di cooperazione: il 31,4 per cento per più di un anno. Ma anche chi non ha avuto questo tipo di esperienza può trovare il suo spazio. Il 51,1 per cento non aveva infatti alcuna esperienza in questo tipo di attività.
Quanto alle opportunità occupazionali, secondo le analisi, quasi due terzi, a un anno dal termine del Jpo Programme, trovano un impiego all’interno di organismi internazionali e alla metà di loro capita di trovarlo nell’ambito delle Nazioni Unite.
Le domande saranno sottoposte a una valutazione preliminare dell’Ufficio risorse umane per la cooperazione internazionale che definirà gli ammessi alle prove di selezione. Al termine della fase preliminare una lista ristretta di candidati verranno chiamati per un colloquio che si svolgerà a Roma nel periodo compreso tra aprile e giugno prossimi. Queste selezioni verranno effettuate con i rappresentanti delle varie organizzazioni di destinazione.
Al termine delle selezioni, chi avrà superato le prove seguirà un corso di formazione di due settimane presso lo United Nations System Staff College di Torino. I selezionati verranno reclutati con la carica di funzionari livello iniziale con un contratto annuale che potrà essere rinnovato per un secondo anno. Le domande, corredate del certificato di laurea (con elenco degli esami sostenuti) e da una fototessera, dovranno pervenire entro il 31 ottobre 2008 a:
Associate Experts and Junior Professional Officers Programme
Office of Human Resources for International Cooperation
United Nations Department of Economic and Social Affair
UNDESA
Corso Vittorio Emanuele II, 251
00186 Roma
DOCUMENTI:
Il bando (formato .pdf)
Il modulo per presentare la domanda (formato .doc)
LINK:
Il sito di UNDESA
Il sito di Onu Italia
FONTE: MioJob, La Repubblica, 29 Settembre 2008