La sesta fiducia richiesta dal presente governo e prevista ai voti per oggi, riguarda il pacchetto scuola del ministro Mariastella Gelmini, dal maestro unico alla non sostituzione di circa 150 mila insegnanti in tre anni passando per i ritorni al grembiule e al voto in condotta. Scade il 31 ottobre, quindi c’è poco tempo e la maggioranza cerca di accellerare.
Non c’è dubbio che il pacchetto Gelmini abbia creato non pochi problemi nella maggioranza, tra i banchi della Lega soprattutto. Bossi ci ha messo del suo per complicare la vita al ministro, prima dicendo che il maestro unico “rovina i bambini”, poi aggiungendo che “gli insegnanti del sud abbassano la media”. Malumori che il governo ha subito provveduto a smentire in aula.
La fiducia sarà quindi votata a partire dalle 19.05 di oggi. Circa 15.000 tra precari e maestri stanno tremando in queste ore. Tra le varie accuse di incostituzionalità dell’atto e le varie spiegazioni, emerge però come maggiormente problematico ciò che comporterebbe il decreto per tante famiglie, più che le vie adottate per farlo approvare.
Inoltre rulli di guerra dagli studenti universitari che venerdì scenderanno in piazza. Perchè non è solo la scuola dell’obbligo il problema. C’è anche l’università che, con il via libera alle Fondazioni previste da Tremonti e Brunetta, in tre anni potrebbe essere privatizzata. I ricercatori prima e gli studenti da oggi hanno occupato le facoltà scientifiche di Pisa e Firenze, “contro il taglio dei fondi statali all’università e la possibilità che gli atenei siano trasformarti in fondazioni private”. Dalla Toscana potrebbe partire il dòmino delle occupazioni. I sindacati sono pronti allo sciopero generale. Il 31 la prima data buona.