La Cgil oggi ha iniziato a ventilare l’idea di uno sciopero generale contro la politica economica del governo, in particolare contro la Finanziaria. Guglielmo Epifani aveva già in più occasioni bocciato senza appello la manovra in quanto non sostiene né i consumi né l’economia. La richiesta della CGIL ora è quella di aprire un tavola anticrisi per fronteggiare gli effetti del crollo dei mercati finanziari.
L’idea ulteriore è quella di unificare i vari fronti di protesta anche se qui, insegna il passato, la CGIL non si è rivelata molto forte.
Finora il calendario prevede il 7 e 14 novembre lo sciopero del pubblico impiego; il 13 la manifestazione dei pensionati per rivendicare migliori politiche di welfare; seguono poi il 14 lo sciopero degli universitari; il 15 la mobilitazione generale dei lavoratori del commercio. Ed infine, il 12 dicembre, lo stop di 24 ore dei metalmeccanici della Fiom. Una frantumazione che la Cgil vorrebbe unificare in un unico sciopero generale contro la politica economica del governo. Ci riuscirà?