Oggi viene presentato al Consiglio dei ministri il decreto Gelmini sui concorsi universitari. Vediamo quali saranno le principali novità apportate dal decreto:
- blocco delle assunzioni nei prossimi dodici mesi per gli atenei con i bilanci in rosso,
- deroga per le università che hanno i conti in regola.
- blocco dei concorsi già banditi
- nuove regole per la nomina delle commissioni per le cattedre: si passerà dall’elezione diretta dei quattro commissari al sorteggio.
- apertura al reclutamento per i giovani ricercatori con contratti a termine o a tempo indeterminato.
Ieri sera il ministro Gelmini si è incontrata con il Presidente Napolitano, a cui ha illustrato le linee guida del decreto che presenterà oggi in Consiglio dei ministri, precisando che gli altri provvedimenti saranno contenuti in un disegno di legge e discussi in Parlamento. Napolitano, come sappiamo, si è impegnato pubblicamente a sostenere i diritti dei ricercatori universitari e a ridare trasparenza e dignità alla ricerca. Alcuni punti del decreto sembrano comunque coincidere con quello che i giovani ricercatori chiedono da anni: maggiore trasparenza nei concorsi, dove i vincitori si conoscono già prima che il concorso venga indetto. A frenare questo malcostume interverrebbe quindi una selezione dei commissari attuata per sorteggio. Sarà sufficiente? Forse. Ma chi conosce l’ambiente accademico sa anche che è quasi impossibile trovare un docente che non deva dir grazie a qualcuno o sottostare ai desideri di cariche più alte, quindi questo sorteggio dei commissari rischia di essere una pietosa pezza bucata, su quel grande buco del baronato accademico.