La crisi ha lasciato il segno e le piccole e grandi paure (da quella dei rom, alla micro-criminalità, alla povertà per la mancanza o la precarietà di lavoro) si sono moltiplicate. Ma nonostante gli strascichi negativi del 2008 l’Italia è già in marcia (silenziosa) verso una “seconda metamorfosi”. È quanto sostiene il Censis nella relazione introduttiva al Rapporto 2008 sulla situazione sociale del paese.
Tra le famiglie regna il pessimismo e cresce l’indebitamento. Il 44,7% delle famiglie (era il 27% nel 2007) è pessimista per l’immediato futuro in termini di consumi, mentre il 17,4% è incerto e disorientato. E cresce il livello di indebitamento delle famiglie che è aumentato negli ultimi tre anni, attestandosi attualmente al 48,5% del reddito disponibile (nel 2004 si era poco al di sotto del 40%).
– Continua a crescere in Italia la flessibilità dei contratti di lavoro, con un +3,6% dal 2004 al 2007. Il fenomeno arriva ormai ad interessare l’11,9% degli occupati. E non si tratta più solo di giovani. Nel 2007 sequestrati 87 milioni di beni contraffatti.
– La crisi economica per gran parte degli italiani avrà ripercussioni sulla propria vita. Il 71,7%, infatti, “pensa che il terremoto dei mercati finanziari potrà avere ripercussioni dirette sulla propria vita”. Per il Censis oltre 5,5 milioni di italiani spenderanno allo stesso modo. All’estremo opposto, sono poco più di 880 mila i “penalizzati”, che dovranno tagliare radicalmente i consumi rinunciando a gran parte delle spese. Per 25,6% delle famiglie il 2009 sarà senza vacanze.
– Famiglie poco tutelate: il 28% delle mamme deve rinunciare all’asilo nido. La capacità ricettiva dei servizi per la prima infanzia (pubblici e convenzionati) è stimata intorno all’11% della domanda con oscillazioni regionali molto ampie. La spesa media mensile a carico delle famiglie è di 285 euro. Il 23% delle domande presentate finisce però in lista di attesa.
– Interruzione delle cure: è un diritto per un italiano su due. Donazione di organi: il tasso di donatori effettivi ci colloca al terzo posto tra i grandi Paesi europei.
– Scuola, i presidi vogliono più meritocrazia e autonomia. Università? Un malato cronico con boom di corsi e sedi. Il bullismo visto dai genitori. Il 22,3% delle famiglie denuncia frequenti atti di bullismo nelle classi frequentate dai figli, il 27,6% episodi isolati, mentre il 50,1% non rileva il problema…
VIA: Notiziario CGIL