Secondo chi analizza il mercato del lusso, il settore dovrebbe accusare nel 2009 la sua prima crisi da sei anni, con un calo almeno del 3% del suo fatturato. Le vendite delle principali firme dell’alta moda come Chanel o Louis Vuitton e dei grandi nomi come Cartier, sono diminuite negli ultimi tre mesi del 5%. Cosa che fa temere un’ulteriore caduta del 3% nel 2009.
Secondo il Sole 24 Ore (“Il crollo delle griffe d’Oltralpe“, 29 dicembre 2008) Chanel si preparerebbe a ridurre il suo organico di circa il 10% in previsione di una crescita zero nel 2009. Lo hanno previsto fonti sindacali, secondo le quali la maison progetterebbe di tagliare almeno 200 posti di lavoro, stanti le cupe previsioni per il 2009. I posti a rischio sarebbero tutti i contratti a tempo determinato e a progetto, annuncia il Sole 24 Ore.
E prosegue:
Nella celebre strada del lusso della capitale francese, rue Saint-Honorè, vicino agli Champs-Elysees, «i negozi sono vuoti, le nuove aperture annullate, le vendite ridotte al minimo», continua il giornale che parla della «prima recessione in questo settore dopo diversi decenni». In borsa le azioni del gruppo svizzero Richemont (Cartier, Montblanc) o quelle del francese LVMH hanno già perso oltre il 40% dall’inizio dell’anno. La tendenza è generale e riguarda la gioielleria, l’abbigliamento e la cosmesi di lusso.
«Di solito nel periodo natalizio le mogli degli oligarchi russi fanno il giro delle capitali europee con le loro amiche. Quest’anno hanno fatto sentire la loro assenza», ha commentato un negoziante dell’avenue Montaigne, un’altra delle celebri vie del lusso di Parigi. Per lui le festività di Natale non hanno permesso di recuperare le perdite dei mesi passati.
La crisi potrebbe – secondo gli esperti – far orientare queste marche verso articoli di lusso di livello ancora più elevato, per esempio i prodotti «fatti a mano», «su misura», «di qualità eccezionale» che sono «un valore sicuro e non conoscono la crisi».