Avvisiamo che è stato confermato lo sciopero di otto ore dei metalmeccanici e del pubblico impiego di Cgil e FIOM di venerdì 13 febbraio. Improbabile che venga revocato. Il pubblico impiego si fermerà completamente, a partire dalla Sanità con il fermo di dirigenti sanitari, professionali, tecnici ed amministartivi. Si fermano inoltre la Scuola (docenti e personale aderenti a CGIL e l’Altra Scuola) e il personale degli uffici pubblici e dei ministeri. E’ prevista un’adesione massiva.
Carlo Podda, segretario della FP-CGIL riassume così i motivi dello sciopero: “uno sciopero «per uscire» dalla crisi, per chiedere al governo Berlusconi una svolta di politica economica. Uno sciopero contro la Confindustria e le associazioni imprenditoriali che sostengono le misure del governo e attuano la pratica degli accordi separati. Il nostro sciopero è per uscire da questa crisi con un paese diverso, contro le attuali diseguaglianze sociali. La crisi economica che attraversiamo segna il limite di un modello, quello neoliberista, e dell’assunto secondo il quale la crescita sarebbe un elemento stabile del sistema, immutabile, inarrestabile.” (Carlo Podda su Carta.org)
Mentre però il PD discute ancora la partecipazione allo sciopero, Bersani ha invece annunciato ieri la sua adesione. Infatti il futuro candidato alla segreteria del PD, ha chiarito la sua posizione durante il dibattito promosso da Movimento per la sinistra: essere presenti perché la piattaforma presentata per lo sciopero del 13 febbraio la ritiene ragionevole, non estremistica.
Così, dopo l’adesione di Bersani, il segretario della Cgil Epifani aumenta oggi il pressing sui democratici invitandoli a fare chiarezza sui grandi temi, occupandosi di più di precari, anziani e crisi economica (intervista di oggi su Radio Tre).
Il Pd comunque ha ufficialmente deciso (per ora? non si sa…) di non aderire allo sciopero ma un nutrito gruppo di parlamentari democratici ha promosso una raccolta di firme tra deputati e senatori che oggi verrà resa pubblica. Si tratta di oltre cento parlamentari che dichiarano la loro adesione allo sciopero, in contrasto con la decisione presa dalla segreteria.
Riporta poi La Stampa di oggi:
Tra loro ci sono nomi di un certo rilievo, da Anna Finocchiaro a Gianni Cuperlo, da Livia Turco a Vincenzo Vita, da Paolo Nerozzi a Maria Pia Garavaglia, da Walter Vitali a Ignazio Marino. Allo sciopero della Cgil aderiranno anche l’Italia dei Valori e la sinistra radicale, a cominciare dal Prc. «Siamo a fianco di tutti coloro che pagano sulla propria pelle le scelte sbagliate del Governo in campo economico», spiega Di Pietro. E il segretario di Rifondazione non risparmia una frecciata al Pd: «L’unica cosa che Veltroni realmente vuole è obbligare la Cgil a sottostare ai diktat del governo e di Confindustria».
VIA l Redazione Bloglavoro
Foto: CGIL Lombardia