Alla Polizia di Stato sono stati tagliati di nuovo i fondi, questa volta tocca alla manutenzione dei mezzi, cosa che si traduce nel fermo delle auto di pattuglia. Siamo un Paese del terzo mondo, su questo non ci sono più dubbi. In quale altro Paese europeo un commissario che deve recarsi in Tribunale, deve mettere i soldi della benzina di tasca propria? In quale altro Paese europeo non si pattuglia perché mancano i soldi per la manutenzione ordinaria delle auto? Stiamo parlando di manutenzione ordinaria, di voci di bilancio ordinarie, non di spese straordinarie. Tutti noi abbiamo un’auto, sappiamo i costi inevitabili: gomme che si consumano, olio, tagliandi vari e revisione, nonché piccoli guasti che possono sempre capitare.
Ma il Ministero dell’Interno ha deciso di tagliare questi fondi: quest’anno le auto della Polizia non si riparano. E il modello di sviluppo, quale sarebbe? Quello cubano? Adesso per caso le forze dell’ordine devono anche industriarsi a riparare le auto da sé con mezzi di fortuna? O devono restare a leggere il giornale in questura? Perché è davvero difficile che si svolgano indagini accurate quando si devono usare solo i piedi come mezzo di locomozione. E se dovesse capitare un inseguimento, come lo fanno? Con le ruote lisce? O con i freni consumati?
Intanto, però, con un concorso per entrare nella Polizia di Stato si regalano speranze a centinaia di giovani (migliaia, contando gli iscritti). Con quali fondi si pagheranno i loro stipendi? Perché qui non si parla solo della copertura dei posti di chi va in pensione, ma della creazione di nuovi posti tramite reclutamento. E quand’anche venissero assunti e gli stipendi per miracolo pagati, come si muoveranno in servizio? Con bicicletta personale? Mettendo la benzina di tasca propria?
Secondo i dati forniti dal sindacato dei funzionari di Polizia, Anfp, riportati oggi da Repubblica,
a Roma, dall’inizio dell’anno si sono fermati 250 mezzi. E a Napoli sono in garage in attesa di manutenzione 228 auto con i colori della polizia, 108 del tipo normale”. Per Enzo Letizia, segretario dell’Anfp, c’è ora “il rischio che in pochi mesi molte autovetture della polizia in Italia restino bloccate da guasti per riparare i quali non ci sono fondi” “Ma cosa ha costretto il direttore dei servizi tecnico-logistici a diffidare gli autocentri dal svolgere la regolare manutenzione sui mezzi terrestri e navali? Per Enzo Letizia, segretario del sindacato funzionari di polizia, il motivo “potrebbe essere ricercato nel debito accumulato nel 2008 che ammonterebbe a circa 18 milioni di euro”. “Ebbene – sostiene Letizia – il fondo del 2009 per la Motorizzazione, tagliato del 60 per cento rispetto a quello del 2008, potrebbe servire solo a coprire il debito dell’anno passato”. Una volta colmato il deficit del 2008 – secondo l’Anfp – non ci sarebbero più i soldi per il 2009. Di qui la circolare del prefetto Iurato che dispone lo stop della manutenzione. Eppure, ricorda Letizia, l’estate scorsa sia il ministro della Giustizia Angelino Alfano, che quello dell’Interno, avevano annunciato che “avrebbero destinato alla sicurezza un miliardo di euro confiscati alla mafia. Ma che fine hanno fatto quei fondi? Era solo un annuncio spot?”.
Tutto ciò, mentre il SAP , Sindacato Autonomo di Polizia, continua a denunciare che lo stipendio percepito da un pentito e erogato dallo Stato è di 4000 euro al mese, circa 4 volte lo stipendio di un poliziotto.