Ci scrive Pina commentando l’articolo sulla riapertura delle graduatorie di terza fascia (2009/2011):
E’ noto a tutti che il settore scuola come del resto tanti altri in questo periodo soffre un’enorme crisi. Io ho fatto domanda di terza fascia nel 2007 e pur essendomi spostata di tanti e tanti Km da casa per cercare una graduatoria “meno affollata” ho lavorato per max 5 mesi ogni anno e per poche ore (anche 3 a settimana) con un grave ed ovvio disagio economico (devi fittare casa, vivere e pagare le bollette, e se le scuole sono distanti l’una dall’altra pagare anche le spese della macchina o dei mezzi,sempre se i collegamenti ci sono ed in concomitanza con i tuoi orari, per prendere quante più ore è possibile). Allora per il rinnovo mi chiedo se valga la pena avvicinarsi cmq a casa e tentare la fortuna aprendosi anche altre strade sempre se ci siano con questa crisi…anche perchè non si può certo invecchiare e sacrificarsi per cose di cui non si riesce a vedere una meta…dove ci porterà tutto questo?…forse a un concorso, forse ad una nuova scuola di abilitazione o al precariato a vita.
Non parliamo dell’ipotesi oggi ormai “azzardata” di costruirsi una famiglia..su quali certezze economiche? E dove soprattutto, avendo la possibilità di scegliere, dove le graduatorie dicono essere meno lunghe e poi finire per forza col fare altri tipi di lavoro per sostenere tutte le spese di una vita in città? Se chi ha il potere di gestire tante vite capisse tutto questo forse farebbe scelte più concrete e darebbe molte più certezze (la domanda uscirà? e quando? con quali criteri? quali speranze avremo?! Avrò mai un lavoro dopo anni ed anni di studio su cui possa CONTARE?!
Voi purtroppo non potrete rispondere, intanto valga come sfogo personale e spunto di riflessione per quelli che come manna dal cielo stanno aspettando la riapertura della terza fascia…
Cara Pina,
prima di tutto un grande abbraccio solidale per tutto il tuo impegno e i tuoi sforzi! Il tuo sfogo è toccante e riassume in poche righe tutti i disagi e le preoccupazioni di quella che ormai è diventata una generazione di insegnanti precari. Si conta infatti che siano ormai raddoppiati rispetto al passato e si sia giunti (dati UIL) ad avere la metà degli insegnanti italiani in condizioni di precariato. E’ tantissimo e non era mai successo prima. Questo evidentemente si ripercuote anche sulla qualità della scuola ed è il motivo principale per cui i problemi dei docenti precari devono essere di tutti: sono e saranno i problemi dei nostri figli e della preparazione culturale dei cittadini, sebbene ormai si punti forse a un popolo di spettatori, tronisti e veline.
Come tu stessa affermi, il settore scuola è indubbiamente in forte crisi. “Mancano i fondi” è un mantra che sentiamo ripetere da quarant’anni almeno, perché per la scuola i fondi mancano sempre, in qualsiasi legislatura purtroppo.
E’ anche vero, d’altra parte, che gli aspiranti insegnanti sono troppi: troppi rispetto alla popolazione scolastica, non ci sono abbastanza scuole e alunni per permettere a tutti quelli in graduatoria di svolgere questo lavoro. Come ci insegnano le leggi del mercato, quando l’offerta è eccessiva rispetto alla domanda, il prezzo cala. Non sarebbe giusto parlando di scuola, dovrebbe esserci un meccanismo meritocratico ma la realtà dei fatti è che, purtroppo, una buona parte degli aspiranti in graduatoria ha scelto questo percorso perché non aveva altre possibilità lavorative. Così ci si accontenta anche di paghe misere, di percorsi infiniti in giro per l’Italia, di condizioni di disagio ecc. Purtroppo, il prendere l’insegnamento come l’ultima possibilità prima della disoccupazione, ha creato una situazione drammatica soprattutto per coloro che vorrebbero insegnare per passione e non desiderano altro.
Veniamo ad oggi. La terza fascia quest’anno sarà più affollata che gli altri anni, per la ragione di cui sopra. Le graduatorie saranno stra-piene ovunque, probabilmente anche nelle comunità montane e nelle isole. C’è anche da dire però che molti ‘tentano per tentare’ e dal momento dell’immissione in graduatoria a quello della chiamata, hanno già trovato altro da fare. Altri ancora saranno scoraggiati dai tagli dei docenti di cui si è parlato ai tg, quindi non si iscriveranno nemmeno. E’ davvero impossibile fare dei pronostici attendibili 🙂
Come parere puramente personale posso dirti che se hai già un’anzianità di servizio (hai già fatto supplenze) e l’insegnamento come mi sembra di capire è la tua strada, quella che hai scelto tu e non un ripiego, devi andare avanti e sicuramente prima o poi tutti i tuoi sacrifici saranno ripagati 🙂 Di sicuro la scelta di mettersi nelle graduatorie vicino a casa è migliore: ti dà la possibilità di accettare anche supplenze di 15-20 giorni senza spese enormi e ti consiglierei, contemporaneamente, di fare la messa a disposizione per tutte le altre scuole, perché come già sai le graduatorie non saranno pronte subito a settembre, quindi potrebbero chiamarti nella tua zona se le graduatorie vecchie sono esaurite lì. Inoltre, conoscendo meglio il territorio visto che ci vivi, hai modo di sapere quali sono le scuole in cui si riesce a fare più supplenze, dove ci sono più insegnanti della tua materia ecc. Ti consiglierei, inoltre, sempre per quanto riguarda la tua zona, di fare domanda anche nelle scuole paritarie: è vero che ottieni metà punteggio e pagano un po’ meno, ma intanto continui ad accumulare punti in vista di un concorso di abilitazione che probabilmente ci sarà il prossimo anno… e porti a casa anche qualche soldino 🙂 La solidità materiale e personale di cui parli, la si può costruire solo stando su un territorio, non girando a caso l’Italia 😉
Un grande abbraccio e in bocca al lupo per il futuro!! Attendiamo di ricevere ottime notizie da te! 🙂
La Redazione