Tra la metà del 2008 e la metà del 2010 in Italia verranno persi 507 mila posti di lavoro, il 2,2% dell’occupazione totale. La stima è del Centro Studi della Confindustria. Gli analisti spiegano che nel 2010 il tasso di occupazione salirà al 9%, un valore analogo a quello del 2001 (6,1% il minimo del 2007). Se si considerano anche le persone in cassa integrazione che quindi conservano formalmente il rapporto d’impiego, i posti persi sarebbero 867 mila, cioè il 2,8%.
Anche sulle stime sui tassi di disoccupazione c’è qualcuno “che si esercita nel piacere del peggio”, ha commentato il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, sottolineando che il dato sul tasso di disoccupazione “è molto al di sotto del 1997, quando era al 12,5% e – ha aggiunto – non era un secolo fa”. Mentre il suo collega dell’Economia Giulio Tremonti è caustico: “Mi stupisco che ancora ci sia qualcuno che fa previsioni congiunturali. Forse sono congetturali”.
Confindustria aggiorna inoltre al ribasso le stime sul Pil: quest’anno, secondo il Centro Studi di Viale dell’Astronomia, il Prodotto Interno Lordo dovrebbe diminuire del 3,5% (-1,3% le stime dell’associazione degli imprenditori di dicembre). La previsione, spiega Confindustria, incorpora il ritorno alla crescita già nella seconda metà dell’anno. Per il 2010 prevista invece una crescita dello 0,8%.
Anche per i conti pubblici è previsto un forte peggioramento. Il Centro studi di Confindustria indica un aumento, quest’anno, del deficit al 4,6% del Pil, dal 2,7% nel 2008, per poi iniziare a rientrare nel 2010 (4,3%). Il debito pubblico crescerà dal 105,8% del Pil nel 2008 al 112,5% nel 2009 fino a toccare nel 2010 il 114,7%, valore di poco inferiore a quello del 1998.
Unica nota positiva, in particolare per le famiglie, la diminuzione dei prezzi. In particolare la discesa dei prezzi dei prodotti energetici porterà nel 2009 risparmi per le bollette delle famiglie di circa 850 euro. Nel complesso, secondo Confindustria, il risparmio della bolletta energetica in Italia raggiungerà i 35 miliardi di euro. Mentre grazie al calo dei tassi d’interesse le famiglie italiane che hanno acceso un mutuo a tasso variabile risparmieranno in media nel 2009 3.200 euro.
VIA I La Repubblica
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