In Italia pareva ormai che l’essere un ente pubblico giustificasse il ritardo di pagamenti e a volte addirittura l’assenza degli stessi, senza che nulla potesse essere contestato. La Commissione europea interviene invece proprio su questo annoso problema dei ritardi di pagamento proponendo, a tal fine, dei cambiamenti sostanziali alla direttiva del 2000.
I ritardi di pagamento relativi a transazioni commerciali è, oggi, causa di problemi e insicurezza finanziaria per i fornitori e in particolare le piccole imprese e i liberi professionisti che si trovano a collaborare con le PA. “I ritardi di pagamento da parte delle amministrazioni pubbliche non dovrebbero essere più tollerati. La proposta odierna dà un forte impulso per il superamento della crisi economica contribuendo ad evitare ulteriori bancarotte e promuovendo il flusso di capitale delle imprese per rafforzare la competitività delle imprese europee nel lungo periodo.” Questo è quanto dichiarato dal Vicepresidente della Commissione europea responsabile per Imprese e industria Günter Verheugen (Il Sole 24 Ore, 9 Aprile 2009)
La probabile data di entrata in vigore delle nuove disposizioni sui pagamenti dovuti dagli enti pubblici è il 2010 ma il suo arrivo è piuttosto certo, ormai.
Le attuali norme europee in vigore prevedono un meccanismo di messa in mora in caso di ritardo, ma tale meccanismo appare comunque insufficiente per mettere al riparo le imprese dalle possibili conseguenze dei ritardi, richiedendo, quindi, un intervento più incisivo.
In quest’ottica la Commissione europea ha formulato una serie di proposte, quali:
– gli enti pubblici dovranno pagare entro 30 giorni;
– in caso contrario dovranno corrispondere un indennizzo forfettario pari al 5% della somma dovuta più gli interessi;
– le imprese potranno riscuotere degli interessi di mora e farsi rimborsare gli eventuali costi di recupero crediti;
– lo stesso vale per piccole somme: non si farà più un’eccezione per gli interessi inferiori ai 5 euro.
Continueranno, comunque, ad applicarsi le altre norme europee in vigore contro i ritardi di pagamento e le nuove norme sono da considerarsi facoltative. Le imprese interessate, quindi, potranno decidere o meno di applicarle.