Chi segue Bloglavoro da tempo, sa che di solito non diamo consigli di questo genere, anzi di solito consigliamo di scegliere le province vicine alla propria residenza per evitare di imbarcarsi in inutili e costose migrazioni in giro per il Paese. Ma oggi la situazione è molto cambiata e purtroppo per fornire un’informazione corretta dobbiamo consigliarvi in questa direzione.
Comincia infatti a delinearsi in maniera netta l’impatto dei tagli agli organici della scuola voluta la scorsa estate dai ministri Tremonti e Gelmini.
Nelle regioni meridionali infatti salteranno quasi tutte le supplenze annuali conferite quest’anno e parecchi docenti di ruolo saranno costretti al cosiddetto “esubero”. Una situazione che rischia di diventare ingestibile, tanto che persino un giornalista di solito moderato come Salvo Intravaia, su La Repubblica del 15 aprile 2009 ha definito questa situazione “al limite dell’emergenza sociale“.
Nelle regioni settentrionali, dove gli alunni sono in aumento grazie anche alla maggiore presenza di extracomunitari in età di scolarizzazione, il taglio degli organici è stato minore. Inoltre, tra pensionamenti e posti già liberi, le cattedre da assegnare sono di più. Qualche assunzione si farà, liberando di conseguenza posti in graduatoria.
Per fare il conto dei tagli basta guardare i numeri che abbiamo già fornito negli scorsi articoli (vedi di seguito). Il quadro è questo: al Nord e al Centro si riusciranno a limitare i danni, al Sud insegnanti di ruolo a spasso e condizioni senza speranza per i precari.
Articoli precedenti:
- Salteranno 37mila cattedre, più della metà nel meridione
- Conviene cominciare a fare l’insegnante oggi?
- Secondo la CGIL saranno 400.000 i precari che restano a casa con il nuovo decreto
- Scuola: 30mila pensionamenti meno 20mila immissioni in ruolo = 10mila precari in più
- Cosa cambia nell’insegnamento con gli ultimi due decreti