Una storia davanti alla quale bisogna indignarsi profondamente, soprattutto davanti a quelle migliaia di giovani maestre che aspettano pazienti il proprio turno per lavorare con passione e dedizione. Ne passano tante su questo blog e siamo solidali con loro.
Il caso che invece fa indignare profondamente, è stato portato alla luce ieri da diverse testate giornalistiche tra cui La Repubblica, in cui si parla di una trentina di maestre nella sola Milano che grazie a falsi certificati medici non si sono mai presentate al lavoro, percependo però regolarmente gli stipendi.
Le insegnanti ora al centro dell’inchiesta delle procure di Reggio Calabria e Milano, sono tutte originarie della provincia di Reggio Calabria, da cui addirittura non si sarebbero mai mosse, limitandosi a inviare al provveditorato di Milano i falsi certificati medici. Falsi solo perché attestavano malattie inesistenti, ma stilati da medici e ASL locali.
Come ha riportato La Repubblica “Casi gravi di diabete mellito, almeno dieci, che di colpo si trasformano in “nessuna forma di handicap”. Dolori alla schiena “cronici e permanentemente invalidanti” che a ogni prova medica successiva alla prima scompaiono. “Ma è solo la punta dell’iceberg – assicurano all’ufficio scolastico – il malcostume delle false invalidità per ottenere trasferimenti ha dimensioni preoccupanti”. ”
Un buco del sistema, quello che hanno sfruttato queste “maestre” (che sarebbe meglio qualificare solo come truffatrici!) e che si basa sul fatto che le ASL ci mettono anche tre anni, soprattutto al sud, per fare le seconde visite di controllo a conferma dell’invalidità che fino a quel momento rimane presunta ma che permette alle simulatrici di stare a casa percependo lo stipendio e imponendo alla scuola un giro di supplenze costose. In parte anche imponendo il precariato a quanti avrebbero diritto a quel posto e lo utilizzerebbero per lavorare con passione e dedizione e che invece si trovano a fare i supplenti di queste truffatrici.
La truffa è palese in quanto tra le malattie denunciate per procurarsi l’invalidità, infatti, ce ne sono alcune da cui non si può guarire: diabete mellito, dolori alla schiena “cronici e permanentemente invalidanti” e via così.
Speriamo davvero che giustizia sia fatta verso queste persone che rovinano la scuola e soprattutto che la pena preveda anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Persone come queste infatti non sono degne di insegnare.