A quanto pare, o meglio stando a quanto rilevato da Unioncamere, non ci sarà un crollo del numero di posti di lavoro nel 2009 ma solo un calo. Questi dati sono le anticipazioni del sistema informativo Excelsior, realizzato dall’Unioncamere e dal ministero del Lavoro su 57mila imprese.
Secondo Unioncamere, il calo degli occupati nel settore privato sarà del 2%, pari a 220mila unità. Questo calo sarà causato dalla mancata nuova occupazione più che da licenziamenti. Saranno infatti circa 700mila in meno i nuovi posti di lavoro, rispetto al 2008, mentre le uscite dal mercato del lavoro per pensionamento o scadenza dei contratti sono sullo stesso piano di quelle del 2007.
Contemporaneamente fanno rilevare che si sono ridotti anche i contratti a tempo determinato, almeno del 50%. I tagli maggiori sono quindi avvenuti in questo specifico settore.
Con il 2009 cambia anche il panorama de nuovi occupati. Sono molto meno gli ingressi di immigrati, con un calo totale di circa il 48%. e più lavoratori qualificati, a partire dai laureati.
I dati si possono leggere in un senso: la congiuntura è negativa, ma non drammatica.
La crisi comunque è più pesante al Sud e finisce per aumentare il divario tra Nord e Sud. In pratica ci sarebbe da chiedersi se questi dati sono stati realizzati con la solita metodologia di Unioncamere, ovvero prendendo come campione maggiormente le aziende del Nor-Est e Nord-Ovest.
In pratica, dati a parte, sembra ancora difficile dire se si vede o meno una luce in fondo al tunnel.