Il Ministro Mariastella Gelmini ha presentato oggi le novità rivolte a coloro che intendano accedere all’insegnamento che si concentrano su quattro importanti punti e che secondo le previsioni del Ministro, porterà in breve all’eliminazione del precariato nella scuola. In breve le novità sono:
– per tutti i gradi di istruzione, dall’infanzia alle secondarie superiori sarà necessaria una laurea specialistica (o laurea vecchio ordinamento), non sono più previste posizioni con titoli inferiori;
– per tutti i gradi di istruzione ci sarà un Tirocinio Formativo Attivo, vale a dire un tirocinio di un anno da svolgere direttamente a contatto con le scuole e col “mestiere” di insegnante, perché insegnare non può essere solo teoria ma anche pratica.
– Il numero di nuovi docenti sarà deciso in base al fabbisogno. Fine dell’accesso illimitato alla professione che creava il precariato.
– Con la fine del precariato sarà consentito ai giovani l’inserimento immediato in ruolo dopo l’anno di tirocinio
– Più inglese e nuove tecnologie.
Il MIUR comunica che “L’obiettivo dei nuovi percorsi è di garantire una più equilibrata preparazione disciplinare, didattica e pedagogica nel corso delle lauree magistrali e lo svolgimento di un anno di percorso, il Tirocinio Formativo Attivo, direttamente a contatto con le scuole”.
Cambiano quindi le modalità per accedere all’insegnamento, vediamo nello specifico come e cosa ne sarà dei precari attuali e dei laureandi, scuola per scuola:
SCUOLA DELL’INFANZIA E PRIMARIA
Con il nuovo sistema, spiega ancora il Miur, per insegnare nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria sará necessaria la laurea quinquennale, a numero programmato con prova di accesso che consentirà di conseguire l’abilitazione per la scuola primaria e dell’infanzia. Sono rafforzate le competenze disciplinari e pedagogiche ed è previsto un apposito percorso laboratoriale per la lingua inglese e le nuove tecnologie. Si è data specifica attenzione al problema degli alunni con disabilità, prevedendo che in tutti i percorsi ci siano insegnamenti in grado di consentire al docente di avere una preparazione di base sui bisogni speciali.
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO
Per insegnare nella scuola secondaria di primo e secondo grado sarà necessaria la laurea magistrale più 1 anno di Tirocinio Formativo Attivo; è prevista una prova di ingresso alla laurea magistrale a numero programmato basato sulle necessità del sistema nazionale di istruzione, composto da scuole pubbliche e paritarie; l’anno di tirocinio formativo attivo contempla 475 ore di tirocinio a scuola sotto la guida di un insegnante tutor.
FINE DEFINITIVA DELLE SSIS
Chiudono le Siss per le secondarie di primo e secondo grado e al loro posto si dá vita al Tirocinio Formativo Attivo della durata di 1 anno, terreno di incontro tra scuola e universitá. Durante il Tirocinio sarà dedicato ampio spazio all’approfondimento della didattica con esperienze sul campo. L’idea di fondo “è passare dal sapere al sapere insegnare”.
Il numero è deciso in base al fabbisogno di insegnanti, fine quindi del precariato. In questo Regolamento, sottolinea il Miur, è stato dato pieno riconoscimento al sistema nazionale dell’istruzione (formato dalle istituzioni scolastiche statali e paritarie), tanto nel coinvolgimento nei tirocini quanto nel calcolo dei fabbisogni di personale docente, e si inizia a prevedere la possibilitá di svolgere tirocini anche nelle strutture di istruzione e formazione professionale dove c’è la sperimentazione dell’obbligo formativo.
INSEGNANTI DI SOSTEGNO
Per quanto riguarda gli insegnanti di sostegno le nuove norme prevedono che la formazione dei docenti per il sostegno sia posta in capo alle università, pur prevedendo la possibilità di specifici accordi con gli enti del settore. Sono poi previsti percorsi di specializzazione per il CLIL (insegnamento nella scuola secondaria di secondo grado di una materia non linguistica in inglese). Inoltre, il sistema Afam concorre a pieno titolo alla formazione iniziale dei docenti nelle classi di abilitazione di propria competenza. In particolare, è stata rivista la classe di abilitazione per lo strumento musicale.
…E DA QUI ALLE NUOVE LAUREE?
Sino all’entrata a regime delle nuove lauree magistrali, la programmazione del numero di abilitati e il test è previsto, per la secondaria di primo e secondo grado, prima di accedere all’anno di Tirocinio formativo attivo.
… E I PRECARI NON ABILITATI (TERZA FASCIA) E GLI EX DIPLOMATI ISTITUTI MAGISTRALI? E GLI ITP?
Per quanto riguarda i precari non abilitati e gli ex diplomati negli istituti magistrali, spiega il Miur, sono stati previsti percorsi che, dietro il superamento di prove d’accesso in grado di verificare la preparazione disciplinare, consentano di conseguire l’abilitazione.
Il regolamento sulla Formazione iniziale, dunque, punta a raggiungere tre obiettivi: focalizza nella formazione iniziale non solo le materie tradizionali, ma l’acquisizione di alcune competenze trasversali: seconda lingua inglese e competenze di didattica attraverso le nuove tecnologie; sostituisce al sistema SSIS strutture più snelle, concentrate sull’incontro e sulla coprogettazione tra istituzioni scolastiche e università evitando autoreferenzialitá, costi per il sistema e per gli studenti e abbreviando di un anno il percorso di abilitazione per la scuola secondaria; prevede una programmazione dei numeri in grado di evitare la proliferazione del precariato.