Fino alla fine la speranza è stata che il Governo non volesse dare questo colpo duro alla già difficile condizione dei lavoratori disabili in Italia. Spesso discriminati nelle selezioni per il personale, ancor di più in periodi di crisi come quello attuale, sono costretti a rivolgersi alle liste per le assunzioni obbligatorie che difficilmente offrono posti di lavoro in linea con le loro competenze.
Sono tanti i casi in cui ottimi professionisti finiscono dietro il banco di una reception o di un centralino perché sono gli unici posti offerti dalle aziende ai portatori di disabilità. Basti pensare che il tasso medio di disoccupazione delle persone con disabilità si attesta intorno al 20%.
A questa situazione già grottesca, retrograda e incivile nei confronti del resto d’Europa, si è aggiunto un ennesimo colpo. Con la conversione in legge del decreto 78/2009 infatti si è compiuto un ulteriore passo avanti verso l’emarginazione delle persone con disabilità.
Questi provvedimenti hanno portato al taglio del Fondo per le politiche sociali, alla riduzione degli insegnanti di sostegno. Per quanto previsto dalle disposizioni dell’articolo 17 comma 7 della legge 102/2009, là dove dice, in merito al blocco delle assunzioni, ivi comprese “quelle già autorizzate e previste da disposizioni di carattere speciale”, se confermato nei termini enunciati, porterebbe al blocco delle assunzioni delle persone con disabilità nelle pubbliche amministrazioni.
Riteniamo vergognoso questo provvedimento, che sta passando sotto silenzio stampa e che ricade solo sulle spalle dei disabili e delle loro famiglie, già in situazione di sofferenza e solitudine istituzionale.