L’impressione è che ormai quello che era un caos di prim’ordine si stia trasformando in una partita a Risiko sulla pelle dei docenti precari, ricordiamo circa 80.000 persone in Italia. Sabato il commissariamento del Ministero della Pubblica Istruzione, oggi la contromossa del Ministro.
A quanto pare il Ministro Gelmini ha fermato “il commissario ad acta nominato sabato scorso dal Tar Lazio sulle graduatorie dei precari. L’onorevole Paola Pelino (Pdl) ha presentato in commissione Lavoro l’emendamento che dovrebbe porre la parola fine alla querelle sulle modalità di inserimento dei supplenti nelle graduatorie “ad esaurimento”. L’intervento del governo arriva in extremis, perché il termine ultimo per la presentazione delle modifiche alla legge di conversione del decreto legge salva-precari scadeva alle 11 di oggi.
Il testo dell’emendamento, non ancora ufficiale, prevede “per l’anno scolastico 2009/2010 l’inserimento nelle tre graduatorie provinciali”, oltre a quella principale in cui il supplente è inserito dall’anno scorso, “avviene in coda”. Ribadendo, in questo modo, il contenuto del decreto ministeriale dello scorso aprile che consentiva ai precari della scuola di inserirsi in altre tre graduatorie provinciali, ma soltanto in coda.” (Fonte: La Repubblica)
Però l’opinione del presidente Anief è di tutt’altro tenore e sottolinea, motivandola, l’incostituzionalità dell’azione:
“L’emendamento annunciato dal Ministro Gelmini assume sempre più i contorni di una legge ad personam et contra ius, che sfugge al criterio della generalità della norma e pone un conflitto tra poteri dello Stato. Il provvedimento ha il solo fine di rinviare di un anno il commissariamento del Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca ed è palesemente contrario alla nostra Costituzione. Se si studia la giurisprudenza in materia (sentenze n. 282/05, 266/06, 267/07 della Corte Costituzionale) neanche una legge di interpretazione autentica può annullare una sentenza della magistratura, pena la violazione degli articoli 24, 103, 111, 113 della Costituzione. Sul merito dei principi costituzionalmente garantiti, infatti, già i giudici del Tar si sono espressi con sentenza n. 10809/08 affermando che un’eventuale norma di legge tesa a mantenere il trasferimento in coda e non a pettine violerebbe gli articoli 3, 51, 97 della stessa Costituzione. Perché allora non mettere la parola fine a questa vicenda fin da adesso evitando risarcimenti milionari e incertezza sulle nomine?”
(risposta di Marcello Pacifico, Presidente ANIEF, al Ministro Gelmini, riportata dal sito di Anief. Purtroppo il sito è offline da qualche giorno, pare per un attacco hacker)