Gli insegnanti, soprattutto quelli precari, scendono in piazza con una frammentazione che rasenta il ridicolo. Non una, ma tante manifestazioni, come sempre più dispersive che utili.
Queste le manifestazioni di cui ci sono giunti i comunicati e che pubblicizziamo per solidarietà con i lavoratori della scuola ma con poca fiducia verso tante sigle sindacali che non riescono mai ad accordarsi e così facendo rendono le proteste inutili, poco più che giorni di vacanza per gli studenti.
20 ottobre: scende in piazza l’ANIEF chiedendo l’immissione in ruolo per 67.000 docenti e 5.000 ATA, il ritiro del regolamento di riorganizzazione della rete scolastica, il diritto alla mobilità dei precari, il ritiro del D. L. 134/09 nota come “salva-precari”. Maggiori informazioni sui motivi della protesta qui. Ci sono pullman da tutta Italia per andare a manifestare davanti al MIUR, chi è interessato trova l’elenco qui.
22 ottobre: scendono in piazza gli UNICOBAS, affiancati dal SISA, COBAS, SDL intercategoriale e USI/AIT scuola. Si protesta anche qui contro i tagli agli organici, l’aumento dell’età pensionabile per le donne, il blocco dei contratti, l’assunzione dei precari. Maggiori informazioni nel loro comunicato
31 ottobre: è la volta della CISL. Scendono in piazza docenti, personale ATA. La protesta è, tanto per cambiare, su tagli, rinnovo del contratto e precariato. Maggiori informazioni nel volantino
7 novembre: iniziativa delle “100 piazze” (CGIL)
19 novembre: scendono in piazza i precari della ricerca, contro vari aspetti della riforma universitaria
21 novembre: manifestazione nazionale per docenti, personale ATA e precari della ricerca. Sciopero generale di tutti i comparti della conoscenza, come l’ha definito la FLC Cgil
dicembre 2009: non si sa ancora quando, ma la FLC Cgil ha annunciato un’altra grande manifestazione di protesta, in concomitanza con uno sciopero nazionale per il rinnovo dei contratti.
… più che “autunno caldo” come l’hanno chiamato alcuni, si potrebbe parlare di “autunno frammentario”.