Crisi in attivo o verso la fine? Ne avevamo già parlato qui, cercando di dare un quadro completo della situazione, riportando anche le diverse posizioni di destra, sinistra e economisti neutrali.
Il dibattito prosegue e si aggiunge il segretario generale della CGIL a supportare la tesi secondo la quale sarà il 2010 l’anno peggiore. ” Le ricadute più pesanti della crisi sull’occupazione sono iniziate tre mesi fa e andranno avanti fino alla fine del 2010. ” E’ l’affermazione di Epifani durante la settima giornata di presidio dei lavoratori delle aziende in crisi, che si sta svolgendo a Piazza Navona. E parlando ai lavoratori che sono arrivati ieri dalla Toscana, insieme al Veneto una delle regioni più colpite dalla crisi industriale, il Segretario della CGIL ha spiegato che “la crisi non è finita: questa è la tragica realtà che il governo non vuole vedere. Più tempo passa più si vedono i problemi“. In particolare le ricadute “più gravi” si hanno ora e “dureranno fino alla fine del prossimo anno”. Di fronte a questa situazione la CGIL torna a chiedere più ammortizzatori sociali e “un po’ di politica industriale per sostenere la domanda”.
Il Segretario aggiunge che i primi a pagarne le conseguenze “sono i precari, 300mila posti in meno e poi non c’è più un interinale in azienda. Poi si passa ai dipendenti con contratto a tempo indeterminato“. Raddoppio dei termini della Cassa integrazione e della Indennità di disoccupazione, e l’aumento dei massimali, sono queste le richieste che il leader della CGIL rivolge al governo. “Perché non si fa? – chiede Epifani – perché costa troppo? No, l’INPS i soldi ce li ha”. E poi politiche di “sostegno alla domanda. Gli altri Paesi lo fanno tutti”.Tra i tanti lavoratori della Toscana ieri presenti a Piazza Navona anche una delegazione dei cantieri navali NCA, che tra impiego diretto ed indotto da lavoro ad oltre 750 persone nella provincia di Massa Carrara. Da 16 mesi chiedono, inascoltati, un incontro con il governo per conoscere le sorti di uno dei poli metalmeccanici navali più importati d’Italia.
Concludendo il suo intervento Epifani ricorda che la CGIL tornerà a manifestare, a Roma, il 14 novembre: “Porteremo in piazza i volti della crisi” ma, chiude Epifani, “non ha senso che lo debba fare solo la CGIL, in altri momenti c’era tutto il movimento sindacale”.