L’operazione condotta dalla Guardia di Finanza in Calabria e in Sicilia ha l’indiscutibile merito di portare finalmente a galla un marciume diffuso in una parte notevole del Paese. Ma, proprio alla luce di questo lodevole intervento delle Fiamme Gialle, non possiamo dimenticare che sono trascorsi sette mesi dalla denuncia lanciata dalla Gilda degli Insegnanti, sullo
scandalo del lavoro nero nelle scuole private. Il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, commenta l’operazione portata a termine dalla Guardia di Finanza di Gela che ha scoperto un giro di falsi diplomi rilasciati da dodici istituti privati siciliani e calabresi.
“L’altra faccia di truffe come questa – afferma Di Meglio – è rappresentata dal bieco sfruttamento di tanti docenti precari che, pur di accumulare punteggio da utilizzare nelle graduatorie statali, accettano di lavorare gratis. Nonostante la gravità della situazione, – sottolinea Di Meglio – né l’Inps né il ministro Gelmini hanno risposto alla nostra richiesta di procedere a una verifica incrociata per accertare se ai docenti che hanno lavorato negli istituti paritari risultano i versamenti dei contributi. In questo modo – conclude – sarebbe possibile individuare e punire le scuole che, oltre a dispensare falsi titoli di studio, spe-
culano sulla precarietà”. (Comunicato stampa Gilda degli Insegnanti, 23 Ottobre 2009)
E sarebbe anche ora, aggiungiamo noi che di questo lavoro nero dei docenti precari ne parliamo da anni!!