“E’ assolutamente necessaria e non piu’ rinviabile una complessiva ed organica riforma del Corpo, indispensabile al riassetto gerarchico e funzionale della Polizia Penitenziaria a 19 anni dalla precedente riforma“. E’ quanto scrive Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), indirizzandosi al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ed a quello della Pubblica Amministrazione ed Innovazione, Renato Brunetta. “E’ necessario – prosegue Capece- riallineare i ruoli dei vice Sovrintendenti, dei vice Ispettori e dei vice Commissari della Polizia Penitenziaria, oggi penalizzati rispetto ai pari grado della altre Forze di Polizia, per rendere le progressioni di carriera davvero in linea e senza piu’ alcuna differenziazione a seconda del Corpo di appartenenza. E questo non puo’ che essere il presupposto per addivenire al piu’ complessivo riordino di tutte le carriere che preveda l’unificazione del ruolo degli Agenti ed Assistenti con quello dei Sovrintendenti”.
Capece sottolinea poi come “non si possa fare sicurezza senza avere adeguati strumenti di formazione ed aggiornamento professionale“. In tema di aggiornamento professionale Capece lamenta poi che “quella che attualmente ci propina la Direzione Generale del Personale e della Formazione del Dap e’ una formazione vecchia di trent’anni, e’
abbondantemente superata perche’ non tiene nel debito conto la composizione dell’attualita’ penitenziaria, continuando, ad esempio,a trascurare la necessita’ di organizzare corsi di lingua straniera per i nostri Agenti, visto che quasi 25mila degli attuali 66mila detenuti sono appunto stranieri, e le prerogative di Polizia giudiziaria e di Pubblica sicurezza dei Baschi Azzurri”. “E’ insomma necessaria – ribadisce Capece- una nuova e non piu’ rinviabile riforma della Polizia Penitenziaria, partendo anche dalla necessita’ di istituire, nell’ambito del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria,
una Direzione generale del Corpo sulla cui ragion d’essere ogni giorno di piu’ siamo fermi e convinti sostenitori”. “Questo -conclude Capece- prevedendo che del ruolo dirigenziale della Polizia Penitenziaria possano far parte esclusivamente poliziotti e non, come invece qualcuno vorrebbe, esterni al Corpo come i dirigenti del Comparto Ministeri e ‘vecchie scorie’ del nostro passato come gli ultimi appartenenti al disciolto Corpo degli Agenti di Custodia, ancora oggi in servizio, che hanno gia’ ottenuto fin troppo ‘a traino’ della Polizia Penitenziaria“.
Fonte: SAPPE, sindacato autonomo polizia penitenziaria