Se un giorno aprirete bloglavoro.com cercando una risposta alla vostra domanda su invalidità civile, cassa integrazione o ammissione alle graduatorie della scuola ma non potrete raggiungere questo sito, sappiate che è stato censurato. Non importa tutto il lavoro che abbiamo fatto in questi anni per aiutare i lavoratori in difficoltà, verrà tutto annullato in un attimo.
Basterà infatti che un utente si dichiari contrario o insoddisfatto di una legge per far oscurare o filtrare il sito. Visti gli argomenti che trattiamo, se questa legge verrà approvata, facilmente saremo già offline dal giorno dopo. Basterà la segnalazione di uno sciopero o anche solo dire che il piano carceri dovrebbe prevedere più assunzioni della polizia penitenziaria e non solo l’ampliamento dei posti per i detenuti, basterà solo questo per diventare dei criminali e veder sparire il proprio sito.
Il 7 gennaio il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d.L. 733) tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D’Alia (UDC) identificato dall’articolo 50-bis: Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet.
Questa settimana il testo approderà alla Camera diventando l’articolo nr. 60. (Tra l’altro il sen Gianpiero D’Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo ma presenta comunque leggi senza che nessuno si opponga.)
In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un sito o blog a disobbedire (o a criticare?) ad una legge che ritiene ingiusta, i provider dovranno bloccare il blog. Ma non è tutto, il proprietario del sito verrà condannato al carcere da 1 a 5 anni!!!
Questo provvedimento può far oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all’estero; il Ministro dell’Interno, in seguito a comunicazione dell’autorità giudiziaria, può infatti disporre con proprio decreto l’interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.
L’attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore; la violazione di tale obbligo comporta per i provider una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000.
Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni per l’istigazione a delinquere e per l’apologia di reato oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni per l’istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all’odio fra le classi sociali.
Con questa legge verrebbero immediatamente ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi oltre a veder sparire qualsiasi sito o blog che non parli di ricette e smalto per unghie!
qui il testo in iter di approvazione:
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Emend&leg=16&id=392701&idoggetto=413875