Stop produttivo di tutti gli stabilimenti FIAT Auto per due settimane, dal 22 febbraio al 7 marzo, è questo l’annuncio dell’ amministratore delegato del Lingotto Sergio Marchionne. La Cassa Integrazione coinvolgerà circa 30mila lavoratori degli stabilimenti Mirafiori, Melfi, Termini Imerese, la Sevel, Cassino e Pomigliano.
“In questa situazione non si possono chiudere gli stabilimenti” spiega la FIOM CGIL “perchè in momenti come questo si sa quando si chiude ma non si può capire quando si potrà riaprire” e prosegue “la Fiat un giorno annuncia la distribuzione degli utili, il giorno dopo la CIG. Si tratta di uno schiaffo alla condizione dei lavoratori”.
Continuano le proteste delle tute blu davanti ai cancelli della FIAT di Termini Imerese, mentre 13 dipendenti della Delivery Email sono al loro nono giorno di mobilitazione su uno dei capannoni dello stablimento. Ieri operai, familiari e residenti di Termini hanno manifestato la loro solidarietà e il loro sostegno alla vertenza, bloccando l’ingresso degli automezzi, interrompendo così la produzione.
A Pomigliano d’Arco questa mattina, corteo tra le strade cittadine degliex lavoratori della FIAT, che hanno protestato contro il mancato rinnovo dei 36 contratti. Dopo numerosi e vani tentativi per la convocazione di tavoli di discussione richiesti all’azienda, dai sindacati e dalle istituzioni, i lavoratori ieri, hanno nuovamente occupato l’aula consiliare di Pomigliano.
Situazione tesa anche a Melfi, il Segretario Regionale FIOM Basilicata, Giuseppe Cillis riferisce “la FIAT avrebbe dovuto fare una valutazione più puntuale della situazione. In particolare, esprimiamo perplessità poichè la Fiat annuncia due settimane di Cassa Integrazione senza aver presentato un piano industriale a Governo e sindacati”.
“La crisi, come sapevamo non è superata” commenta il Segretario Generale della FIOM Torinese, Giorgio Airaudo, che accusa il Governo di non aver sistematizzato un piano autonomo sul futuro dell’auto nel Paese e indicandolo come responsabile di questa Cassa Integrazione.
Si ringrazia FIOM CGIL Milano per le informazioni.