Il Sole 24 Ore di oggi titola tra le altre “Marcegaglia: espulso chi non denuncia il pizzo” (qui l’articolo). In pratica, chi non denuncia di ricevere richieste o pagare addirittura il pizzo, verrà espulso dalla Confindustria. Intendiamoci, ci sono tantissimi imprenditori che non fanno parte di questa associazione, quindi … si può sopravvivere lo stesso. Ma il provvedimento è quanto mai atipico.
Non solo l’imprenditore viene vessato dalla mafia, non solo lo Stato ha pochi o nulli mezzi per aiutarlo, ma ora, in quanto vittima, viene anche messo alla porta dai suoi simili. Encomiabile la lotta alla mafia, ma si potrebbe anche non fare sulla pelle delle vittime che qui diventano doppiamente vittime.
Sempre ieri, il Senato ha deciso di porre un tetto alle retribuzioni dei manager delle banche e delle società quotate, saranno pari a quelle dei parlamentari. Quanti di noi leggendo si sono chiesti se per caso non si fossero risvegliati a Cuba?
Ci sarebbe da fare un lungo discorso di corporate governance e competitività ma come fa giustamente osservare ancora il Sole 24 ore, pagare il manager come un peone ha solo due effetti: emigrazione dei manager italiani verso stipendi esteri e aziende straniere che ci penseranno bene prima di aprire una sede in Italia visto che si troverebbero costrette ad abbassare gli stipendi dei loro.
Ma che senso ha? D’accordo uniformare gli stipendi dei dipendenti statali, dei parlamentari… ma porre dei limiti e livellare gli stipendi dei manager delle società quotate e delle banche è degno di un regime comunista!
Due provvedimenti che erano intesi a favore dell’imprenditoria italiana ma che in realtà creano grossi ostacoli. Riforme sciocche e dannose, secondo noi, che mai ci si aspetterebbe da un governo liberista… qualcuno ne ha capito il senso?