Consiglio la visione del video di pochi minuti sulla situazione del Veneto, una delle regioni più colpite dalla crisi. Telechiara – Centomila posti di lavoro persi in Veneto, la Regione cosa dice? Nel video, un estratto del tg di un’emittente privata veneta, Telechiara, che chiede concretamente alla Regione Veneto qual’è la situazione e le misure messe in campo per aiutare i lavoratori e le loro famiglie. A quanto pare, le misure consistono in solo ed esclusivamente puro assistenzialismo con cassa integrazione in deroga (ma non per tutti) e corsi professionali che sappiamo già per esperienza quanto siano inutili.
L’occasione per l’intervista comunque è l’uscita dell’ultimo rapporto di Lavoro Veneto, l’ente della Regione Veneto per le politiche dell’occupazione che presenta sia i dati degli ingressi per prima occupazione o inserimento in liste di mobilità che quelli dei rientri dopo la conclusione di un lavoro a termine. Dal rapporto si evince che, confrontate con quelli degli anni precedenti le iscrizioni allo stato di disoccupazione aumentano progressivamente negli ultimi mesi del 2008 e salgono progressivamente da gennaio 2009 a gennaio 2010. ( Il documento completo è reperibile su www.cislveneto.it)
«La crisi ha dunque spalancato le porte all’ingresso nello stato della disoccupazione. I più deboli vi passano per primi, senza incontrare ostacoli o barriere sufficienti a limitarne l’afflusso. I dati non ci raccontano tutto perché anche in questo stato della disoccupazione vi sono i non registrati, i non censiti, gli irregolari. Ad esempio coloro che non hanno interesse ad iscriversi nelle liste, tra questi gli esclusi dagli ammortizzatori sociali – commenta Franca Porto, segretaria della Cisl veneta- che, alla domanda di cosa trovano in questo stato i disoccupati regolari o irregolari, precisa – qualcosa oggi trovano, molto di più del niente di ieri. Abbiamo lavorato, nel Paese come nella nostra Regione, con perseveranza al fine di garantire, specie a chi è oggi escluso dagli ammortizzatori sociali, un sostegno economico che compensi, per quanto possibile, la mancanza di reddito di lavoro. L’accordo sugli ammortizzatori in deroga con la Regione Veneto è un risultato che ha anticipato l’accordo Governo- Regione. Anche ai Comuni abbiamo chiesto di fare la loro parte e qualcuno già risponde all’appello».