Settimana di importanti trattative che ha segnato dei passi avanti per i lavoratori di Alcoa, Omsa, Glaxo e Fiat, situazioni di cui avevamo già parlato in precedenza. Vediamo in ordine quali sono.
Per quanto riguarda gli impianti ALCOA di Porto Vesme, in Sardegna, e di Fusina in Veneto: resteranno aperti. Sei mesi è il tempo concordato, dopo il serrato confronto concluso in serata a Palazzo Chigi, per attendere le indicazioni da Bruxelles necessarie all’attuare del decreto sulla riduzione dei costi dell’elettricità. Un decreto che interesserà il colosso dell’alluminio e le società energivore nelle grandi isole, Sardegna e Sicilia.
Attesi per oggi i rifornimrnti di allumina e coke, la cui scarsità stava mettendo a rischio la produzione. Spiragli anche sul fronte occupazionale, la multinazionale ha comunicato ai sindacati che il contratto dei lavoratori interinali è stato confermato per altri tre mesi. L’azienda si è inoltre impegnata a garantire il ritiro della domanda di cassa integrazione, la manutenzione ed il mantenimento degli impianti
Apprezzamento da parte della CGIL per l’impegno di Alcoa a trovare soluzione alla vertenza nel periodo ponte di 6 mesi, ma ritiene che le parole dell’azienda “siano ancora insufficienti”. Lo ha sottolineato la Segretario Confederale della CGIL, Susanna Camusso, nel corso del tavolo.
Deve “essere chiaro – ha spiegato la dirigente sindacale – che la produzione dell’alluminio deve restare in Italia. Se non andasse a buon fine la strada intrapresa, noi non rinunceremmo a chiedere la continuità produttiva nei due stabilimenti, anche con un intervento pubblico”. La Segretaria ha inoltre ribadito l’apprezzamento per le parole dell’Amministratore Delegato di Alcoa Italia, Giuseppe Toja, ma ha precisato: “tra intenzione e impegno ci sono notevoli differenze. So che è complesso parlarne adesso – ha concluso Camusso – ma dobbiamo cominciare, e dovremmo farlo in questi mesi, a parlare di investimenti”.
OMSA – Reintegro immediato di 80 lavoratori e ammortizzatori sociali a rotazione per tutti i dipendenti. Nonostante la ferma intenzione della OMSA – Golden Lady di interrompere la produzione di calze, nello stabilimento di Faenza, è stato raggiunto un accordo che permetterà la parziale ripresa della produzione, garantendo la possibilità di verificare le disponibilità dell’azienda a favorire l’insediamento di nuove attività produttive a salvaguardia degli attuali livelli occupazionali. L’accordo, siglato da FILTEA CGIL, FEMCA CISL, UILTA UIL e UGL Tessili, oltre ad Enti locali, Governo e azienda prevede che un apposito gruppo di lavoro, riunito presso il Ministero dello Sviluppo Economico, al quale prenderanno parte tutti i soggetti che lo hanno sottoscritto, valuti periodicamente tutte le ipotesi di reinsediamento produttivo.
GLAXO – Tutto fermo per un mese in attesa che un tavolo tecnico esamini tutte le possibilità per il futuro del centro di ricerca sui medicinali applicati alle neuroscienze. Questa la conclusione del tavolo interministeriale, che si è tenuto nella sede del ministero dello Sviluppo economico, dove un no netto dei sindacati, e del governo si è contrapposto all’ipotesi di chiusura del centro ricerche Glaxo di Verona. Presente, fuori dal Ministero, una delegazione dei 700 lavoratori che vedono il loro posto di lavoro a rischio.
Salvatore Barone, responsabile settori Produttivi e Industria della CGIL Nazionale, ha sottolineato, alla conclusione del vertice, che “Il tavolo tecnico porterà al tavolo ‘politico’, quello che ha avuto luogo oggi, le conclusione di un mese di approfondimenti sulla questione, verificando lo stato della situazione. E noi vogliamo partecipare”.
FIAT – Accordo sui precari di Pomigliano. Trovato un accordo per i lavoratori precari dello stabilimento FIAT di Pomigliano d’Arco. L’intesa, raggiunta nell’incontro di ieri (24 febbraio) al Ministero del Lavoro a Roma, riguarda i 36 contrattisti a termine e i 52 apprendisti, per i quali è stata prevista mobilità in deroga, con la copertura della Cassa integrazione ordinaria per 12 mesi, rinnovabile alla scadenza.
Con l’intesa siglata sui precari di Pomigliano “è stata recuperata una situazione fortemente compromessa a causa della scelta della FIAT di rompere con i lavoratori apprendisti e con contratto a termine”, ha commentato Vincenzo Masini, coordinatore settore auto FIOM Nazionale a seguito dell’incontro. “Ora – ha concluso Masini – è necessario rilanciare la discussione sul futuro di Pomigliano a partire dal fronte occupazionale”.