Cassa integrazione ordinaria prolungata da 12 a 18 mesi, è la notizia che farà piacere ai tanti cassintegrati e imprenditori prossimi alla scadenza ma che darà un altro colpo notevole alle già provatissime casse INPS. Ieri il voto in Commissione Lavoro alla Camera, con cui senza clamori e notizie sui quotidiani (!) le settimane di Cassa integrazione ordinaria sono state aumentate da 52 a 78.
Sono anni che la CGIL e la UIL chiedono il raddoppio delle settimane di cigo, questa è una prima risposta alle pressanti richieste di imprenditori che non percepiscono ancora segni di ripresa e di dipendenti che vedono avvicinarsi inesorabile il licenziamento e la mobilità, magari a 40-55 anni, la fascia più difficile da ricollocare al lavoro.
Per fortuna ieri con un provvidenziale voto ‘bipartisan’ di maggioranza ed opposizione è stato approvato, dalla commissione Lavoro della Camera, l’allungamento del periodo di Cassa integrazione ordinaria, che passa quindi dalle attuali 52 a ben 78 settimane, sei mesi in più in pratica, rispetto alle attuali condizioni. La misura sarebbe però solo temporanea, in attesa di una più complessiva riforma degli ammortizzatori sociali, e riguarderebbe per ora solo il biennio 2010-2011.
Rimane però confermato lo sciopero generale del 12 marzo, per tutte le altre richieste di tutte le categorie in crisi in questo momento, insegnanti, precari della ricerca e precari in genere in testa.Secondo dichiarazioni di ieri della Segretaria Confederale della CGIL, nella persona di Susanna Camusso “l’emendamento approvato è una prima risposta ad una richiesta da noi sempre sostenuta, ovvero il raddoppio del periodo di CIGO”. Inoltre, aggiunge, “in questo emendamento approvato con un consenso trasversale leggiamo una prima risposta ad una nostra rivendicazione anche se nel frattempo il governo fugge dalla discussione sulla crisi con lo slittamento del dibattito in programma mercoledì”. Si dimostra, infine, conclude Camusso, “che è possibile fare scelte volte all’universalità degli ammortizzatori sociali ed è bene, che ora si apra il confronto sugli strumenti più idonei ad affrontare una crisi che deve ancora riversare sull’occupazione i suoi effetti più duri”.
Dal punto di vista operativo, ovviamente, la richiesta dovrà essere inoltrata dall’azienda attraverso i soliti canali.