Anna Gibson era una mamma che come tante andava a prendere i figli all’uscita da scuola ma è anche stata la prima che accorgendosi dell’incredibile successo dei Mini Micro Scooters, dei monopattini per bambini, ha deciso di farne un business e importarli in Inghilterra, cominciando a rivenderli proprio alle mamme di Clapham Common, nel sud di Londra, dove abitava.
E’ stata abbastanza brava da diventare in breve il distributore principale in UK e ora vende 120.000 scooter all’anno e si prevede un fatturato di £ 4,3 milioni di sterline quest’anno.
Anna era la più giovane di quattro figlie, nata e cresciuta nell’Essex. Suo padre era un avvocato. Ha studiato musica e storia dell’arte all’Università di Leeds ma più tardi si è laureata in legge, svolgendo la professione di avvocato per 10 anni. Ha abbandonato il lavoro con l’arrivo del primo figlio, diventando una mamma a tempo pieno.Il suo primo incontro con gli scooter micro venne quando il primo figlio Edward in un parco giochi e si rifiutò di scendere dallo scooter. Ha capito che era un gioco con enormi potenzialità e i bambini ne andavano pazzi. Quando cercò di comprarne uno per il secondo figlio, anni dopo, era esaurito ovunque e sentì il negoziante lamentarsi al telefono con il fornitore dicendogli che se solo fossero arrivati, avrebbe potuto venderne a migliaia.
Anna non si lasciò sfuggire l’occasione e cominciò ad acquistarne a prezzi da ingrosso, come un rivenditore qualsiasi, con un piccolo margine di guadagno, ma vendendoli direttamente alle altre mamme che li cercavano disperatamente. Addirittura il suo primo ordine fu di soli tre scooter ma su ognuno mise un adesivo con il suo nome e numero di telefono, così che altre mamme sapessero a chi rivolgersi per comprarli. Nel giro di poco fu letteralmente inondata di telefonate.
A un certo punto, arrivò a vendere 48 scooter in due settimane e non avendo spazio li stipò in casa, dietro il divano, sotto i letti, ovunque. Ma la sua attività era finalmente iniziata! Ha contattato direttamente il distributore di Micro Mobility in Svizzera, il produttore dei mini scooter, e le hanno risposto che stavano giusto cercando un nuovo distributore per il Regno Unito. Lei si offrì subito, coinvolgendo un’amica anche lei mamma a tempo pieno, Philippa Gogarty, come socia in affari. Volarono in Svizzera per incontrare l’amministratore di Micro Mobility, convincendolo persino a fare un Mini Scooter in rosa, dedicato alle ragazze.
Anna e Philippa hanno venduto 30.000 scooter nei primi due anni, basandosi soprattutto su una rete di vendita fatta di madri che guadagnano una percentuale su ogni mini scooter venduto o esponendoli in fiere, mercati e eventi scolastici. Addirittura il primo deposito per il primo carico di scooter fu una stalla in Essex data in prestito da un amico.
Tutto questo lavoro è stato anche fatto convivere con 3 figli a testa delle due socie e dice Anna: “Mi ricordo ancora di un giorno in cui ero al telefono con un agente di trasporto mentre Philippa cercava di dare la merenda ai nostri sei bambini e contemporaneamente cercava di capire quanto costava imbarcare un pallet di mini scooter su una nave”
In qualche modo sono riusciti a combinare il tutto con cura i loro figli. “Mi ricordo che parlando con un agente di trasporto quando eravamo in cucina Philippa sta cercando di dare panini Marmite a sei bambini al tempo stesso cercando di scoprire quanto costa un pallet di nave”, ha detto.
Con l’occhio attento delle mamme, le due socie si sono rese conto presto che mancava però uno scooter per i bimbi più grandi e hanno convinto così la Micro Mobility a produrne uno più grande, il Maxi, che è stato lanciato lo scorso anno. Hanno anche avviato la distribuzione di moto Micro G, e il piano di lanciare uno scooter arancione Maxi con un joystick al posto di un bar T è per quest’anno.