Torniamo (purtroppo) ad occuparci della situazione tragica degli Informatori Medici in Italia, una categoria di cui si parla molto poco ma che è stata colpita da 12.000 (fonte Pharmakronos) tagli di personale nell’ultimo biennio e per la quale si sta prospettando un’ulteriore riduzione. Una categoria già martoriata da un forte mobbing, percepito dal 71,9%, da una pesante crisi del settore farmaceutico e da aziende che approfittano un po’ della situazione per attuare politiche non proprio cristalline, come l’ultimo caso non ancora chiuso di Glaxo Verona.
Ora un appello al governo da parte dei sindacati di categoria: “Fermate la mattanza dei lavoratori”. Le industrie del farmaco, sottolineano i rappresentanti di Infoquadri, Federisf, Aiisf e SLF Cobas, “continuano a mandare a casa lavoratori come gli informatori medico-scientifici e i ricercatori e fanno un improprio ricorso agli ammortizzatori sociali, distogliendoli a settori che ne avrebbero davvero bisogno. Perché, come dichiarato da autorevoli analisi di mercato, il 2010 per il settore farmaceutico saròà un anno stabile o con fatturati in crescita. Moltissime aziende sono in positivo, molte hanno fatto acquisizioni di altre società eppure parlano di tagli occupazionali o si avvalgono della cassa integrazione pesando gravemente sullo Stato.
Il problema è che i lavoratori continuano a non ricevere risposte dal Governo, nonostante manifestazioni, lettere e interrogazioni parlamentari. Alberto Mazzei, presidente di Federisf Campania ha parlato addirittura di un accordo di cartello delle multinazionali farmaceutiche, a danno dei lavoratori. Eppure gli ammortizzatori continuano a essere richiesti da aziende tutt’altro che in crisi. Inoltre nonostante 20 anni di richieste, non è ancora stato istituito un albo professionale degli ISF… troppo scomodo per le aziende farmaceutiche e costantemente boicottato.