Prosegue la battaglia delle lavoratrici e dei lavoratori di Carrefour. Ma non illudiamoci che sia dovuta alla crisi: è solo un altro esempio di chi si nasconde dietro alla parola “crisi” per fare il proprio comodo e aumentare i profitti danneggiando i lavoratori. Il gruppo francese Carrefour, che comprende anche GS e DiperDì con oltre 20mila lavoratori, continua ad avere problemi con i suoi dipendenti che denunciano atti e comportamenti che in alcuni casi ledono la vita lavorativa. Per esempio la disdetta del contratto integrativo aziendale, che tutela i diritti dei lavoratori all’interno dell’azienda; la rottura della trattativa per il suo rinnovo e l’introduzione del Piano aziendale del collaboratore; una brochure che sostituisce il contratto integrativo; il disimpegno in una parte del paese; incertezze sull’occupazione e allo sviluppo in Italia. Ma anche, controlli eccessivi delle pause, cercando addirittura di limitare e stabilire i bisogni fisiologici (ricordate il disciplinare in merito, prontamente ritirato), licenziamenti individuali e tante altre azioni simile che sarebbero vietate da forme di contratto più forti.
Sono questi i motivi che hanno spinto le organizzazioni sindacali FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTUCS UIL a proclamare per venerdì 2 aprile una giornata di sciopero e di mobilitazione che vedrà tutte le lavoratrici ed i lavoratori del gruppo Carrefour, GS e Diperdì riunirsi, dalle ore 10, in due presidi: uno a Milano, davanti l’ipermercato Carrefour di Assago e l’altro a Roma presso il Centro Commerciale Cinecittà2.
“È ormai un anno, proprio dal marzo del 2009, che questa vertenza è aperta” dichiara la FILCAMS CGIL Nazionale “l’azienda continua a mettere in atto scelte unilaterali che vanno contro i lavoratori e tagliano completamente fuori il sindacato”.
La disdetta del contratto integrativo, tra l’altro, comporta per i dipendenti Carrefour, una perdita economica notevole. Considerati i cambiamenti relativi alla pausa retribuita, l’integrazione di malattia e il salario variabile, per esempio, un lavoratore full-time IV livello con orario di lavoro in turno unico, avrà una perdita di oltre € 1.100. A questo si aggiunge un’inaccettabile distinzione di trattamenti per i più giovani presenti in azienda.
Il gruppo Carrefour, secondo la CGIL, più o meno casualmente, ha fatto da apripista nel settore della grande distribuzione e, quasi contestualmente, anche PAM ha disdetto il contratto integrativo. Anche in questo caso la trattativa per il suo rinnovo si è interrotta senza trovare una soluzione condivisa e lo sciopero dei dipendenti PAM è previsto per il 6 aprile prossimo, ma in questo caso, si riuniranno in un presidio a Spinea dove ha sede l’azienda a partire dalle ore 10.00.
Due aziende importanti, uno spaccato consistente del settore della grande distribuzione, per la loro incidenza e per le pesanti conseguenze per i dipendenti e per il settore stesso.
FONTE: CGIL, BLOGLAVORO.COM