La produzione industriale a febbraio, fa sapere l’ISTAT, ha registrato una variazione positiva del 2,7% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, senza però reggistrare nessuna crescita dal mese di gennaio, il primo rialzo tendenziale dall’inizio del 2008. Secondo la Segretaria Confederale della CGIL, Susanna Camusso, questi “sono i primi timidi segnali che hanno un urgente bisogno di essere sostenuti e rafforzati, ma che non devono generare facili ottimismi: il divario di quanto si è perso dall’inizio della crisi è ancora molto ampio ed e’ ancora lunga la strada da percorrere”.
Secondo la dirigente sindacale “per superare e rendere strutturali ed effettivi i primi segnali tecnici c’è bisogno di provvedimenti che concretizzino la ripresa e che generino effetti positivi anche sull’occupazione che, infatti, continua a dare segnali molto critici”.
Camusso ricorda, inoltre, come “il ministro Scajola avesse promesso un osservatorio sulle situazioni di crisi che permettesse di monitorare e di agire, ma trascorsi mesi dall’annuncio non vi è alcuna traccia. Si sommano tavoli di settore che non generano alcuna risposta e allo stesso tempo non si vede alcuna strategia di politica industriale: il governo – rileva la Segretaria – deve garantire certezze in termini di innovazione e investimenti al sistema delle imprese che le misure messe in campo al momento non danno”.
Alla luce dei dati diffusi oggi dall’istituto di statistica, conclude la Segretaria, “ciò che preoccupa è il fatto che non riprendano gli investimenti, e il dato sui beni strumentali ancora fermi è lì a dimostrarlo. Segnali negativi che rischiano di generare un corto circuito se associati ai problemi del credito e alla diminuzione pesante dei consumi. Il tutto dimostra che gli incentivi recentemente varati non sono sufficienti ma che la strada da percorrere è quella di una riforma fiscale tale da alleggerire il carico su lavoratori dipendenti e pensionati e rilanciare allo stesso temo la domanda interna”.
FONTE: CGIL