La FLC CGIL ha pubblicato QUI un dossier che analizza gli effetti della manovra “salva-Italia” approvata dal CdM. Nonostante le molte promesse del governo di non tagliare ancora sulla scuola, sono molti i sacrifici richiesti a docenti e personale ATA. A rimetterci, soprattutto i precari e chi aspetta da tempo un passaggio di categoria.
Vediamo brevemente cosa succederà:
- Contratti collettivi nazionali: salta senza possibilità di recupero, il rinnovo per gli anni 2010-2010 e i contratti per il biennio 2008/09 sottoscritti o da sottoscrivere non possono prevedere aumenti superiori al 3,2%. Secondo la FLCGIL ciò si tradurrà in una perdita media a fine triennio, secondo l’indice IPCA (5,9&) per il comparto scuola in una media di 1.508 euro pro capite- In pratica: senza il rinnovo lo stipendio resta identico mentre il costo della vita continua a salire. Il danno è sotto gli occhi di tutti.
- Congelamento degli stipendi. Per il personale ATA e docente gli anni 2010, 2011, 2012 non saranno utili ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e incrementi retributivi. Per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 il trattamento economico complessivo dei singoli dipendenti, anche di qualifica dirigenziale, ivi compreso il trattamento accessorio, non può superare il trattamento in godimento nell’anno 2009. Un collaboratore scolastico perderà circa 755 euro, un assistente amministrativo 978, un coordinatore amministativo e tecnico 1478, un DSGA 2081, un docente di scuola dell’infanzia ed elementare 1495, un docente diplomato delle superiori 1644, un docente della media 1730 e un docente laureato delle superiori 1990. Per una media, appunto di circa 1500 euro di perdita annua a testa.
- Carriera del personale: con l’introduzione di questo sistema viene allungata di tre anni. Nel dossier della FLC CGIL si vede chiaramente dalle tabelle come un docente o un dipendente ATA con un’anzianità di servizio di 5 anni. per passare alla fascia successiva deve aspettare 6 anni invece di 3, esattamente il doppio.
- Pensioni. La manovra avrà anche effetti sui pensionamenti. infatti, l’impossibilità per i pensionandi dei prossimi 3/5 anni di raggiungere la fascia retributiva superiore o di avere l’incremento determinato dal rinnovo del contratto integrativo, produce un danno che può arrivare per le retribuzioni più alte ad un ammanco del 20% della pensione. Si va da una media di 50 euro al mese in meno per le fasce basse ad oltre 100 euro al mese per quelle più alte. Un disastro per chi aveva già deciso di andare in pensione nei prossimi 3/5 anni ma anche per i precari che dovranno attendere ancora la liberazione di cattedre visto che, a logica, piuttosto che perdere il 20% della pensione, molti sceglieranno di restare in servizio ancora qualche anno.
- Dirigenti: un taglio di circa 400 euro l’anno.
La FLCGIL si chiede inoltre se il blocco del turn over riguarderà anche la scuola. Notizie ufficiose parlano di blocco delle immissioni già previste per l’anno 2010/11, eccetto che gli insegnati di sostegno per i quali saranno circa 6000. Una situazione che però viene annullata dalla disposizione che blocca l’aumento degli organici di sostegno, contravvenendo però alla sentenza della Corte Costituzionale che ne impediva alcuna limitazione. In ogni caso, con un blocco delle immissioni previste per il 2010/11 la penalizzazione maggiore sarà per i precari, già colpiti da tutti i tagli di organico precedenti e ora costretti in un limbo, in attesa di uno sblocco.
In questo panorama, si vede vacillare anche la possibilità che il famoso concorso per il TFA sia vicino: la boss non è ancora stata approvata e se le disposizioni sono per un blocco delle immissioni, un concorso del genere verrebbe giudicato del tutto inutile: perché abilitare se tanto non ci sono posti da occupare? Ricordiamo infatti che il nuovo sistema di immissione prevede un’abilitazione e un ingresso dei nuovi docenti solo in base ai posti realmente disponibili. E se i posti non ci sono?