Il 5 marzo di quest’anno i lavoratori di Vinyls e Alcoa si abbracciavano all’Asinara. Poi si è parlato tanto di Alcoa e la vicenda di Vinyls è caduta nel nulla che sembra avvolgere tutte quelle aziende in crisi senza risonanza mediatica, i cui dipendenti diventano cassintegrati fantasma e poi disoccupati invisibili.
Il 20 luglio, nel silenzio mediatico, un centinaio di operai ‘cassintegrati’ della Vinyls provenienti dagli stabilimenti di Marghera, Ravenna e Porto Torres hanno protestato a Roma in piazza Montecitorio in occasione del presidio organizzato dalla CGIL e dalla FILCTEM CGIL per il mancato riavvio degli impianti dell’industria chimica.
Una protesta, la loro, non per chiedere maggiori diritti ma l’immediato riavvio degli impianti e per denunciare, allo stesso tempo, come gli impegni presi con i lavoratori e con i sindacati nel corso degli ultimi mesi siano stati disattesi. Intanto la crisi del settore rischia di degenerare: gli impianti della Vinyls, infatti, danno lavoro ad oltre 500 lavoratori più altri 200 dell’indotto e sono ancora fermi a nove mesi di distanza dall’accordo sottoscritto al Ministero del Lavoro il primo dicembre del 2009 e prima ancora al Ministero dello Sviluppo economico (12 novembre 2009) che avrebbe dovuto garantire un ‘graduale e progressivo riavvio degli impianti’.
Dopo il ritiro della società araba Ramco dalla precedente gara, si è intanto in attesa del nuovo bando internazionale annunciato dal sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia. “Quello di oggi – spiega il segretario confederale della CGIL, Vincenzo Scudiere – è un presidio esemplificativo, fra i tanti, dello stato di drammatica crisi in cui versa il territorio del Sulcis e non solo”. La vertenza della Vinyls è per la CGIL “la più significativa nel dimostrare l’assoluta mancanza di strategia industriale che il governo ha per il paese”. Questa vertenza è infatti, ha concluso Scudiere, “straordinaria per il fatto che a distanza di tanti mesi ancora senza soluzione mentre il governo continua a non dare risposte continuando incoscientemente a perdere tempo”.