Abbiamo già parlato in diverse occasioni della situazione di forte crisi in cui versano i lavoratori Astra Zeneca, soprattutto gli informatori medici (non l’azienda che anzi è in attivo). Ci arriva questo comunicato di denuncia di soprusi ai danni dei lavoratori di Astra Zeneca, a cura dei Cobas Lavoro Privato.Da leggere e per riflettere sul livello di profonda negazione dei diritti più elementari dei lavoratori. Di seguito il testo del comunicato:
Il giorno 29 giugno 2010 la nuova RSU delle Forze Esterne AstraZeneca ha svolto la riunione di insediamento dando così inizio al mandato di rappresentanza.
Dalla Rappresentanza Sindacale Unitaria i lavoratori si attendono che tratti prioritariamente i problemi di chi lavora e in subordine (e solo in subordine) tratti anche gli interessi dei singoli sindacati e la distribuzione interna delle “cariche” sindacali, ma non le camarille da attivare per escludere, dal confronto sulla risoluzione dei problemi dei lavoratori, i delegati di altri sindacati democraticamente eletti e titolari di un mandato che prevede pari diritti e pari dignità.
Ci aspettavamo quindi che la nuova RSU discutesse al suo interno e con la D.A.:
• Delle scorrettezze denunciate dai lavoratori in occasione della formazione di prodotto effettuata insieme a BMS [la precedente RSU non ha trattato questo argomento fortemente sollecitato, affidando pilatescamente e con importanza prioritaria tale compito alla “nuova RSU prossima ventura”, di cui certamente tutti i lavoratori ricorderanno il comunicato a firma dei delegati uscenti CGIL-CISL-UIL datato 11
maggio 2010 (ALL. 1)]
• Delle denunce anonime fatte pervenire alla RSU, alla D.A. e alla Guardia di Finanza riguardanti ipotetici comportamenti scorretti effettuati da A.M. e Field Manager;
• Delle pressioni che pare stiano avvenendo per indurre numerosi colleghi a dimettersi dall’azienda;
• Della identificazione degli RLSSA, per i noti problemi riguardanti la sicurezza sul lavoro e le situazioni di stress, che hanno prodotto incidenti gravissimi tra le Forze Esterne.
La discussione della prima riunione della RSU ha invece riguardato la distribuzione delle cariche per la gestione e il controllo del Fondo della RSU.
Alcuni delegati CGIL, che peraltro i lavoratori hanno sonoramente bocciato, con atteggiamenti autoreferenziali hanno sostenuto posizioni di interesse personale non giustificabili, al fine di occupare incarichi di visibilità e di
gestione delle risorse.
E’ di tutta evidenza che i lavoratori hanno valutato negativamente i delegati sindacali uscenti e hanno bocciato l’operato di 2/3 (due terzi) dei sindacati facenti parte della triplice.
I delegati della triplice (cgil, cisl,uil) hanno rifiutato la proposta di rinnovamento effettuata dai delegati SLF-Cobas Lavoro Privato e hanno avocato a sé tutte le cariche e tutte le funzioni di pertinenza della RSU, senza nemmeno consultare e informare preventivamente tutti i delegati sindacali democraticamente eletti in RSU, ufficializzando così la costituzione di fatto di una “RSU FULC”, che decide a maggioranza (la maggioranza è cgil), e, di conseguenza, di una “RSU non FULC”.
I delegati SLF hanno proposto di affidare la Tesoreria del Fondo RSU (così ribattezzato dalla RSU uscente) a Matteo De Petris (delegato CGIL e non SLF) perché residente a Milano, quindi più vicino alla Sede e non a 500
km di distanza, perché più rappresentativo (21 preferenze contro 9 preferenze dell’altro candidato), perché regolarmente eletto e non irregolarmente nominato dalla stessa Cgil e soprattutto perché, nuovo in RSU AstraZeneca, non coinvolto nelle diatribe interne che andrebbero superate, non alimentate e ripetute.
L’interesse di taluni delegati, che hanno reso possibili ribaltoni ignobili nel tentativo di fare scomparire SLF e di buttarla perennemente in rissa per meglio realizzare obiettivi personali, è clamorosamente fallito, perché i
lavoratori hanno bocciato la loro politica consociativa e a garanzia di pochi.
I lavoratori hanno affidato ad SLF, con voto libero e democratico, la responsabilità di essere il 2° sindacato più votato all’interno della RSU delle Forze Esterne, con buona pace di tutti.
I comunicati sindacali emanati dai delegati Fulc, già dimentichi degli impegni preelettorali assunti, dissimulano serenità e benessere che vorremmo fossero veri, ma che le segnalazioni che ci pervengono seccamente smentiscono.
Lo stesso comunicato riguardante l’incontro avvenuto in Assolombarda il 30 giugno 2010, in ossequio al CCNL ed ancor prima agli Accordi interni sottoscritti da RSU e D.A. virtuose, è stato emanato dai delegati della “RSU
FULC” e non dai delegati SLF.
Nonostante la disponibilità dei delegati SLF al confronto, la “RSU FULC” ha deciso, in violazione del regolamento delle RSU, di costituire un blocco che decide a maggioranza, tentando così di impedire ai lavoratori di avere voce attraverso i loro rappresentanti democraticamente eletti.
La D.A. alimenta la divisione all’interno della RSU e favorisce i rapporti con la “RSU FULC” perché con essa ha sottoscritto accordi per lei particolarmente produttivi, vantaggiosi per i delegati che li hanno condivisi e per le
OO.SS. che li hanno sottoscritti per lucrare incassando laute transazioni pagate dai lavoratori, che sono stati licenziati con il loro avallo.
La costituzione di una “RSU FULC”, che intende gestire senza controllo il fondo RSU, costituito dai versamenti dei lavoratori, comporterà la richiesta alla D.A. di suddividere e distribuire per quota-parte ai delegati eletti le
somme incassate dai lavoratori, affinché tutti, e non la sola “RSU FULC”, possano godere della stessa agibilità sindacale, senza che il fondo risulti essere un vantaggio solo per talune OOSS.
In caso contrario SLF inviterà la D.A. ad esimersi dal raccogliere le somme versate dai lavoratori per conto solo dei delegati FULC, perché ciò rappresenterebbe un evidente comportamento antisindacale.
Infine, a suggello di tanta protervia, la “RSU FULC” ha provveduto a nominare abusivamente il delegato della Rappresentanza Sindacale Unitaria delle Forze Esterne al Comitato Aziendale Europeo (CAE) senza avere aperto un confronto con tutti i delegati legittimamente eletti e che rappresentano a pieno titolo i lavoratori.
Pertanto, tenuto conto che la nomina è avvenuta escludendo dal confronto i delegati SLF, provvederemo a comunicare direttamente al CAE che detta nomina è avvenuta secondo modalità non democratiche e che, di conseguenza, il delegato CAE delle Forze Esterne non rappresenta tutti i lavoratori, ma solo una parte di essi.
luglio 2010
Segreteria Nazionale
Sindacato Lavoratori Industria Farmaceutica – Cobas Lavoro Privato
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