Sembra uno scoop di una testata poco seria o pura demagogia, invece è la cruda realtà. Con un’approvazione notturna il Governo ha raddoppiato i fondi destinati alle scuole private. Nella scuola statale i bambini devono portare da casa persino i gessi e la carta igienica, ma si raddoppiano le sovvenzioni alla scuola privata. Da una parte si tagliano le cattedre, lasciando senza lavoro ormai 30mila docenti, stipando gli alunni in classi di 30 e più ragazzi, spesso inadatte a questa capienza, non si mettono in sicurezza la maggior parte delle scuole ma si raddoppiano i fondi da destinare alle scuole private. Perché?
Perché le scuole, soprattutto quelle cattoliche, erano insorte. Afferma Salvo Intravaia, su La Repubblica del 12 Novembre: “Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, mette così a tacere la polemica derivata dal taglio del 47 per cento (253 milioni) operato alle paritarie qualche settimana fa, che aveva creato più di qualche malumore, soprattutto negli ambienti cattolici”.
Ricordiamo che quasi un anno fa l’allarme era stato lanciato da un’editoriale del Manifesto, datato 2 dicembre 2009, in cui si pronosticava che il Governo avrebbe adottato il “modello Formigoni” ovvero la devoluzione dell’80% dei fondi alle scuole private, come avviene già in Lombardia. Da quell’articolo “Quanti soldi Formigoni regala ai privati al posto che sostenere chi veramente ha bisogno di aiuto per poter studiare? In Lombardia l’80% dei fondi per il diritto allo studio è devoluto agli studenti delle scuole private, che sono soltanto il 9% della popolazione scolastica. I beneficiari non sono né poveri, né meritevoli. Spesso sono ricchi o figli di ricchi che dichiarano anche un reddito di 200 mila euro o che possiedono immobili in san Babila o corso Vittorio Emanuele. La fotografia del sistema di sussidiarietà (i servizi pubblici negati da queste parti si chiamano così) per sostenere le scuole private è stato fotografato in modo preciso dal dossier presentato ieri dal gruppo consiliare del Prc (lo potete consultare sul sito www.prclombardia.it). «La scuola pubblica sta subendo il più vasto programma di tagli della storia repubblicana – denuncia Luciano Muhlbauer, capogruppo del Prc al Pirellone – capita che i genitori debbano donare 40-50 euro perché nella scuola dei loro figli mancano i soldi per comprare la carta. La Regione governata da Formigoni se ne frega e aumenta sempre di più il finanziamento pubblico alle scuole private». Lo scorso anno sono stati rilasciati oltre 61 mila buoni-scuola pari a 45 milioni di euro che saliranno a 50 milioni il prossimo anno. Dal 2001 i privati hanno incassato 400 milioni di euro.”
L’Idv insorge, la CGIL insorge ma intanto i fondi sono stati stanziati per le scuole private. Insorgono anche i docenti ma chi ha il potere di fare o di cambiare, per ora, resta nel solito tranquillo mutismo, consapevole che una vera opposizione non c’è. Ma ciò non toglie che di fronte ai tagli pesanti delle cattedre, alla condizione dei precari della scuola, alla diminuzione dei servizi, alle necessità delle famiglie di alunni disabili… questo finanziamento alle private sia grottesco oltre che scandaloso.