La UIL sta denunciando le vessazioni a cui saranno (e in parte sono già) sottoposti 35mila insegnanti, costretti a trasferimenti forzati a causa dei tagli alle cattedre operati dal Governo. Il nuovo contratto di mobilità, che dovrebbe aiutarli a ricollocarsi in sedi vicine, in realtà è un contratto che non tutela chi perde posto, motivo per il quale la UIL ha rifiutato di firmarlo.
In 126 pagine, 52 articoli, 298 commi, 4 allegati del contratto sulla mobilità – spiega il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna – non si è trovato il modo introdurre quattro righe per tutelare in concreto le persone che si troveranno in sovrannumero. Il che, per molti, significherà la disoccupazione dopo 10-20 anni di servizio, quando non addirittura dopo 29 anni di servizio come ci segnala la nostra lettrice Maria C. dalla provincia di Pavia, da quest’anno senza cattedra e senza prospettive di rientro, senza nessuna tutela a 55 anni di età e con quasi 30 anni di servizio.
La Uil ha fatto due proposte di buon senso:
- Mantenimento della titolarità:
mantenere tutti titolari nelle scuole salvo spostare solo quegli insegnanti per i quali, a settembre, ci sono posti effettivamente disponibili. - Dare la precedenza a chi si sposta, non per scelta, ma perché non ha più il suo posto di lavoro.
Se un insegnante, a seguito della riduzione di ore, si trovasse ad essere ‘soprannumerario’ nella sua scuola avrebbe potuto “mantenere la ‘titolarità” nella sua scuola e poi, solo a settembre, eventualmente essere trasferito in un’altra scuola oppure rimanere nel suo istituto.
Il testo così come sottoscritto, invece, non dà le tutele necessarie e possibili, e – osserva Di Menna – determinerà la perdita di titolarità e il trasferimento d’ufficio per migliaia di docenti che dovranno produrre, come hanno già fatto lo scorso anno, montagne di moduli e domande per cercare il rientro e/o una nuova utilizzazione. E questo, anche se, a settembre, rientra nella stessa scuola come ‘utilizzato’.
Per la scuola siamo al terzo anno consecutivo di contrazione di organico. Già lo scorso anno la metà (circa 13 mila) dei tagli previsti (25.600) ha riguardato soprattutto il personale delle scuole secondarie di secondo grado. Questo anno la riduzione prevista è di 19.700 posti.
Una situazione di emergenza – continua il segretario generale della Uil Scuola – non poteva e non doveva essere trattata con metodi tradizionali ma con procedure di garanzia più innovative rispetto al passato. C’erano tutte le condizioni per conseguire l’obiettivo di dare maggiori tutele e più garanzie al personale in soprannumero.
Come Uil Scuola abbiamo trattato pensando sempre a quegli insegnanti che a seguito alla contrazione di organico, riduzione di cattedre e orario, saranno in esubero nella loro scuola e alla esigenza di favorire la continuità didattica e nel posto di lavoro.
Le proposte Uil verranno sottoposte agli insegnanti, che sono i diretti interessati, per una raccolta firme di condivisione e sostegno.
QUI è possibile scaricare il testo completo della proposta di contratto.